i>Ò Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo li. zarino avesse messo lo zampino in quella insurrezione. Data la febbrile agitazione causata dagli avvenimenti di Napoli, ogni favore reso ad un partito veniva considerato come un’ostilità per l’altro. Quando Innocenzo X nominava un cardinale promosso dalla Francia, doveva subito promuoverne un altro gradito alla Spagna. Prima che si fosse avuta la risposta sull’elevazione di Michele, doveva passare del tempo, e così gli Spagnuoli speravano ancora di far cambiar pensiero al papa. 1 Altre difficoltà vennero dal Mazzarino stesso. Egli, che accentuava sempre di non voler niente per i suoi, ora intendeva che suo fratello venisse nominato cardinale per raccomandazione del re di Polonia, mentre Innocenzo preferiva la raccomandazione della reggenza francese. Improvvisamente alla fine di settembre Mazzarino dichiarò di accettare quel genere di promozione che fosse gradito al papa, il che il 7 ottobre portò finalmente l’assunzione di Michele Mazzarino nel Sacro Collegio. Fu per il Mazzarino un successo diplomatico importante e nello stesso tempo il soddisfacimento dei desideri del suo cuore. Come Richelieu, egh voleva creare alla sua famiglia una splendida posizione; ambizione suprema questa di ogni tempo, ma tendenza che s’imponeva più che mai nel secolo xvn, perchè solo essa offriva una garanzia contro le tempeste e i capricci del destino.2 Neppure il Mazzarino doveva esserne risparmiato. I dissapori con la Santa Sede non finirono affatto con la nomina di Michele Mazzarino, il quale del resto morì il 31 agosto 1648.3 Il 27 febbraio 1618 era tornato a Roma il cardinale Francesco Barberini; suo fratello Taddeo era morto nell’anno antecedente a Parigi.4 Il Cardinal Francesco trovò presso il papa un’accoglienza molto benevola;5 lo stesso vale per il cardinale Antonio, che ritornò * Vedi ivi 173 ss., 175. * Coville 165 ss., 175 ss., 178 ss. Su Mieli. Mazarin, vedi De Mun in Rev. d'hist. dip. XVIII 497-530. 3 Michele Mazzarino soccombette nel suo palazzo al Quirinale ad una febbre che s’era tirata addosso in Palidoro nel viaggio di ritorno a Roma, (Servantius, * Diaria, Archivio segreto pontificio).*« Quanto s’è travagliato per vestirlo di porpora, e poi non ha potuto terminare l’anno delle sue grandezze», scriveva Fr. Albizzi a Chigi, quando Mazarino si trovava sul letto di morte, in data Roma 29 agosto 1648 nella Chig. A. III 55, B i -blioteca Vaticana. 4 La tomba piuttosto semplice di Taddeo (opera di uno scolaro del Bernini, Bernardo Cametti) in S. Rosalia presso il palazzo di famiglia in Palestrina (vedi Zeitschr. jiir bild. Kunst nuova serie XXV [1914] 326) mostra quanto fosse impallidito lo splendore della famiglia. Il corpo giace nel sepolcro accanto. * * Fuit receptus maxima cum benignitate . . . confabulante« super mediani lioram (Servantius, Diaria, Archivio segreto pontificio). Confronta Denis I 111; ArnaUld, Négociat. V 413; Misceli, di star. ¡tal. XV (1875) p. 199.