¿584 Clemente IX (1667-1669). Capitolo II. il loro rispetto per essa. L’intera chiusa della lettera è formata da assicurazioni di attaccamento al papa, a cui tuttavia è premesso, con un giro di parole abile, che esse sono intese solo in senso gallicano e sono perciò di valore dubbio. Già la data del documento, 1° settembre,1 doveva rendere perplessi a Roma, perchè la lettera suppone come già compiuta la nuova sottoscrizione, mentre il 1° settembre non aveva ancora avuto luogo nessuno dei sinodi in cui la sottoscrizione venne effettuata. Frattanto il Bargellini ebbe notizia da Roma, che ivi si era soddisfatti del compromesso,2 naturalmente nella supposizione, che i quattro sottoscrivessero senza riserve. Ora- gli venne presentata dal Gondrin la lettera al papa; dopoché anch’egli ebbe richiesto alcuni cambiamenti,3 il Gondrin e il Bargellini ritennero di potersi ripromettere, che i quattro avrebbero sottoscritto e il papa sarebbe stato contento;4 il nunzio, anzi, giunse tanto avanti da sottoscrivere la minuta a nome del papa, un ardimento che agli stessi giansenisti parve appena credibile e quasi un miracolo.5 Anche l’Arnauld pensò di poter assicurare il Gondrin, che il Pavillon non ricuserebbe la sua adesione alla lettera per il papa, poiché infatti essa non conteneva nulla contro la « verità e sincerità ».* Se, però, l’Arnauld aveva creduto che il Pavillon si sarebbe adattato senza resistenza, si era ingannato. I vescovi di Angers e di Beauvais, per verità, sottoscrissero senz’altro ed anzi inviarono ambedue richiesti o spontaneamente, per ogni evenienza un foglio di carta in bianco colla loro firma, sul quale si sarebbe potuto scrivere in loro nome qualsiasi cosa.7 Ma, allorché il 12 agosto 1668 fu inviato al Pavillon il De Saint-Laurens, si sperimentò, che l’ostinato santo di Alet poteva riuscir gravoso non soltanto ai suoi avversari. Mentre, cioè, i diplomatici di Parigi si erano dati ogni premura per non toccare o per velare nella lettera certe cose, il Pavillon voleva che vi si dicesse in faccia al papa, che i quattro mantenevano le loro lettere pastorali, poste all’indice ! In tal caso, naturalmente, si poteva fare a meno della lettera, e tutto il compromesso andava in frantumi. Ma il Pavillon rimase fermo. 1 [Dumas] III 180. Il 1° settembre è la data della copia inviata a Roma; nei registro del nunzio essa è assegnata al 15, nella relazione del Rospigliosi (ivi 175) al 26 settembre. ’ Rospigliosi in [Dumas] Il 188 (foglio di stampa li III); Bargellini in Dupin III 192. * * Bargellini a Rospigliosi il 12 ottobre 1668, Xunsiat. di Francia 13" f. 449, Archivio segreto pontificio. * [Yaret] II 152. 1 Ivi 161 s. * Ivi 153. ’ Ivi 170, 173.