192 in tutto coerente al pensiero della nazione, erigendo la matrice dell’ isola (1). 8. — Un uomo della tempra del patriarca Fortunato, cresciuto e vissuto nel tempo migliore della sua vita secondo altra mentalità, non potè intendere nè abbracciare gli ideali delle nuove generazioni. Dopo aver lottato, vinto da sorte nemica, si rassegnò a silenzio e a pio raccoglimento : ma non sconfessò il suo programma, custodito con tenace fedeltà nel segreto dell’anima, in paziente attesa che vicende benigne compensassero le amarezze passate e presenti. Spuntò finalmente il giorno, che sembrava dovesse riabilitare le sue aspirazioni : ma fu un brutto giorno. Ebbe la malaugurata debolezza di associarsi a un ribelle contro un potente impero. L’ amore per l’ideale della sua vita era in lui più potente delle convenienze politiche. A esso tutto aveva sacrificato, era pronto a tutto sacrificare, e tutto sacrificò. Narra la cronaca franca (2), e non par contestabile, che nell’ 821 il patriarca Fortunato si era messo in relazione con il duca croato della Pannonia inferiore, Liudewit, il quale inalberata l’insegna della ribellione, aveva tentato di invadere terre della Dalmazia franca e dell’ Istria. Sperò forse il presule, di ottenere l’agognato soddisfacimento dal trionfo della rivolta e ad essa diede aiuto e concorso a questo fine. Non si sa quanto fosse fondata l’accusa di aver istigato il duca a perseverare in essa e di aver contribuito ai preparativi dei mezzi militari più adatti, contro di lui elevata (3). L’annalista nazionale registra che più volte egli aveva varcato il confine (4), e più volte si era misteriosamente recato in Francia (e Francia significa terra dell’impero franco, quale poteva essere anche la Pannonia) ; (1) La tradizione ricorda l’esistenza in Olivolo della chiesa dedicata a S. Sergio e Bacco (Origo cit., p. 42, 75). Era plebs e parrochia, non matrice dell’episcopio. Questa, sotto il titolo di S. Pietro, fu eretta soltanto al principio del sec. IX dal vescovo Orso (Iohan. DiaC., Chronicon cit., p. 108, e il testamento di Orso. Gloria, Cod. Dipi, pad., I, 23 ; Documenti cit., I, 116). (2) Annate regni Francorum, ed. cit., p. 155. Cfr. Stóic, Povijest cit., p. 312 sgg.. 357 ; Dvornik, Le Slaves cit., p. 47 sgg., 226. (3) Annate regni Francorum, ed. cit., p. 155 sg. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 107 : cantra Veneticorum voluntatem sepissime Franciam repetebai.