8 Introduzione. tutto ciò che allora significava mondana grandezza, sta un vegliardo inerme, un papa, che non ha nulla dell’abile uomo di Stato e del diplomatico intrigante. Con semplicità e schiettezza, ma con logica conseguenza, propugna ciò che egli riconosce come diritto e giustizia pronto, qualora occorra, a subire per essa anche il martirio.1 « A ciò, egli scrive a Luigi, noi siamo tenuti, e noi non consideriamo la nostra vita più preziosa di noi stessi. Non solo con animo forte ma anche lietamente noi dobbiamo prendere su di noi le sofferenze per causa della giustizia e gloriarci di loro e della croce di Cristo ».2 Piuttosto che consentire a cosa pregiudizievole alla Santa Sede apostolica, si sarebbe piuttosto lasciato scorticare come san Bartolomeo.3 Era codesto in vero il linguaggio destinato a trovare poca comprensione presso i diplomatici, anzi a provocare forse il loro scherno. Ma ecco che avviene l’incredibile: quello che soccombe nel conflitto non è l’asceta estraneo al mondo. In ogni caso è a lui che rimane la vittoria morale. Ma anche d’altronde falliscono le premure di Luigi XIV per il principato elettorale in Colonia in causa dell’opposizione del papa; nel conflitto per la libertà di acquartieramento, dopo la morte di Ne cherche, ne regarde et n’écoute que toi; Et bravant du démon l’impuissant artifice De la religion soutient tout l’édifice. Grand Dieu, juge ta cause, etc. ». Anche il poeta delle favole Lafontaine scrive (18 agosto 1689 al principe De Conti, Œuvres complètes, edite da C. A. Walckenaer, II, Parigi 1838, 743) su Innocenzo XI: « Celui-ci véritablement N’est envers nous ni saint ni père. Nos soins, de l’erreur triomphants, Ne font qu’augmenter sa colère Contre l’aîné de ses enfants ». 1 a La sua politica non ha grandi lineamenti sorprendenti; al contrario in mezzo all’incredibile gioco d’intrighi del secolo xvii e ai reciproci rapporti sempre inutevoli degli Stati si distingue per semplicità e continuità. Essa è caratterizzata dal senso di giustizia che animava il suo autore e dalla fermezza con cui egli combatteva ogni menomazione del suo potere papale e si opponeva ad abusi e sovratutto dalla mèta eccelsa che egli si era posto ... ». M. Immich, Zur Vorgeschichte