Aspri giudizi dei Giansenisti contro gli avversari. 16S> calunnie sono una ricompensa colla quale Iddio suole onorare i difensori della religione? 1 Non fu soltanto Olier ad esperimentare quante fossero maligne le lingue del partito. A Port-Royal si sapeva esaltare i propri ed abbassare gli avversari. Chi era oggi ancora un ignorante poteva d'un colpo passare per teologo e predicatore, solo che avesse aderito a Port—Royal. Sulla gran massa faceva già impressione il fatto che la setta in erba qualificava se stessa come discepola del grande Agostino e gli avversari invece come aderenti del quasi ignoto Molina.2 Grande influsso esercitò l’abbazia di Port-Royal. La regina Anna confessò una volta che la severità dei costumi di colà faceva su lei grande impressione e che soltanto si sentiva respinta, perchè colà si parlava male di tutti coloro che non appartenessero al partito.3 Già le giovani monache venivano educate a Port-Royal con un’idea esagerata della loro importanza, quasi che Iddio le avesse scelte in particolar modo per la riforma della Chiesa; di qui poi la presunzione che non s’arrestò nemmeno innanzi alla autorità papale.4 Tuttavia anche uomini sinceramente pii vennero colpiti dal fatto che nell’abbazia non si parlasse d’altro che della purezza dei costumi dei primi secoli cristiani, della severità dell’antica penitenza, della decadenza, degli abusi dei tempi posteriori.® Inoltre Port-Royal poteva vantare dei successi; si ottenne perfino il miracolo che le dame, contrariamente alla moda, fossero più modeste nel loro vestito.6 Perfino la ricchezza dell’abbazia 7 che a lei venne per la generosità dei suoi amici, passava come una prova di una particolare benedizione di Dio.8 Port-Royal diventò una delle meraviglie che bisognava assoluta-niente aver visto, e divenne gran moda quella di visitarvi le monache ed ascoltarle, meravigliate, quando svelavano alle loro stiu pite ascoltatici i segreti della grazia e della predeterminazione.9 Madame de Sévigné parla nel 1674 con grande entusiasmo della visita che fece colà.10 1 Ivi 418 ss; Rapin I 137, 163. 2 Rapin I 133, 197. 3 Ivi 64. ‘ Rapin I 122. Anche V. Cousin (Jacqueline Pascal *, Parigi 1869, 9) opina circa Port-Royal: « Peut-être le don céleste de l’hurailité lui a—t—il un peu manqué ». * Rapin I 64, 134. 6 Ivi 333. « Manches à la Janséniste» vennero di moda; ivi. ’ Ivi 128, 276, 361, 525. 8 Ivi 133. • Ivi, 362, 441. 10 « Ce Port-Royal est une Thébaïde, c’est le paradis, c’est un désert où toute la dévotion du christianisme s’est rangée, c’est une sainteté répandue dans tout ce pays à une lieue à la ronde». Lettera del 26 gennaio 1674, Lettres edite da MonmekQue, III, Parigi, 1862, 390.