«La pace a tutto costo». 91 molto arrendevole.1 Già nel 1643 il rappresentante di Sehönborn, Vorburg, aveva detto a Francoforte che la riserva ecclesiastica, per quello che riguardava il passato, doveva venir lasciata cadere, mentre allora Massimiliano voleva far guerra ancora per cent’anni, piuttosto che subire tale concessione.2 Ma ora il principe bavarese dichiarava in confronto del Chigi e del papa che era meglio salvare il salvabile, piuttosto che correr dietro al perduto con pericolo evidente.3 Al principio del 1648 stavano da parte dell’imperatore e della Baviera oltre i principi elettori di Magonza e Treviri anche i rappresentanti di Salisburgo, Bamberga, Würzburgo, Liegi, Frisinga, Münster, Batisbona, Hildesheim, Eichstätt, Vormazia, Basilea, Spira, Paderborna e Fulda; altri, come gli inviati dell’ordine teutonico e quelli di Strasburgo e Varsavia, erano ancora indecisi. Irremovibili oltre Wartenberg e Adami rimanevano ancora soltanto i delegati di Neuburg, Augusta, Trento, Bressanone e i rappresentanti di alcuni Stati cattolici minori.4 Quando l’imperatore con la sua lettera del 15 febbraio 1648 ebbe ordinato di cedere in tutto, anche Chigi fu del parere che secondo ogni umana previsione ogni speranza era perduta.5 Già nel novembre del 1647 aveva scritto rassegnato ad un amico di voler portare con pazienza la croce che Dio gli mandava, per quanto pesante essa fosse; per quanto grande fosse la sua nostalgia della patria toscana, tuttavia, se ciò era la volontà di Dio, voleva preferirle come gioielli le paludi della Vestfalia.“ Dal 28 febbraio in poi, senza riguardo ai cattolici intransigenti ritornati a Münster e alle loro proteste, gli Imperiali trattarono con gli inviati svedesi a Osnabrück, mentre in una camera attigua erano presenti i plenipotenziari dei protestanti e dei cattolici favorevoli ad un accordo.7 Siccome gli Svedesi si comportavano molto arrogantemente e minacciavano di ricorrere alla forza delle armi,8 già il 24 marzo si raggiunse un compromesso sulle questioni ecclesiastiche, compromesso che poi passò quasi immutato nei trattati di pace, in esso 1 Cfr. la * Relazione cifrata del Chigi del 6 dicembre 1647, Paci 21, loc. cit.; CoNTARiNt in Fonte* rer. austriac. Dipi. XXVI 328, Vedi su ciò anche Mentz, Schónbom I 34 »., 41. Vedi anche Palla vicino 11, 187. * Vedi Mentz, loc. cit., 34. Anche nel 1646 Schònborn era favorevole a lasciare ai protestanti ciò che si era concesso loro nella pace religiosa e nella pace di Praga, Vedi ivi. * Dicembre 1647, vedi Riezler V 648. 4 Vedi la * Relazione cifrata del Chigi dell’11 gennaio 1648, Paci 22 loc. cit. ‘ Vedi la * Relazione cifrata del Chigi del 28 febbraio, ivi. * Lettera del 22 novembre 1647 in Campori, CUI lettere inedite eli Sommi Pontefici, Modena 1878, 47 s. 1 Vedi Israel, Adami 79 s. 8 Vedi il * Diarium del Chigi al 14 febbraio 1648, Chig. Biblioteca Vaticana.