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Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo II.
fine però egli uscì vincitore dalla terribile lotta.1 Durante queste complicazioni Innocenzo X s’era fatto premura di impedire che ne risultasse danno alla Chiesa francese.2
   Innocenzo X aveva pienamente ragione quando nel novembre del 1651 disse che dall’inizio del suo pontificato Mazzarino nelle relazioni tra la Francia e Roma era stato la pietra dello scandalo; che da lui erano venuti tutti i dissapori e tutti i conflitti; e che questo ministro finirebbe col rovinare contemporaneamente la Francia e la Santa Sede.3 Nel dicembre 1651 le relazioni erano così tese che l’ambasciatore francese Valengay non compariva più in udienza presso il papa.4
   Nel cambiamento dei nunzi di Vienna, Madrid e Parigi, attuato nell’autunno del 1652, Innocenzo X designò per la Francia Neri Corsini, arcivescovo di Damiata. Benché l’ambasciatore francese in Roma presentasse il nuovo nunzio come degno di fiducia,5 Corsini, arrivato a Marsiglia, venne arrestato e internato in un convento. Valen^ay, in un’udienza del 25 novembre, tentò di giustificare un tal passo, permettendosi anche delle banali offese contro il papa." Si dovette solo alla sfavorevole situazione bellica (gli Spagnuoli avevano appena ripresa Barcellona), che Corsini venisse rimesso in libertà e potesse recarsi in Avignone. Ma la politica della Francia di fronte a Roma rimase immutata. E nello stesso anno scoppiò un nuovo conflitto.
   Nell’ottobre del 1652 era stato ristabilito l’assolutismo regio. Dinanzi a lui scomparvero l’aristocrazia e il parlamento. Solo un uomo ardiva ancora competere col Mazzarino: era Giovanni Francesco Paolo de Gondi, noto sotto il nome di cardinale di Retz.7 Nato nel 1613 e destinato contro sua voglia alla carriera ecclesia-
    1	* «S'egli esce con riputazione, sarà il compimento delle sue fortune», scrisse Fr. Albizzi il 27 febbraio 164!) da Roma a Chigi. Coti. A. Ili 55 della Chig., Biblioteca Vaticana.
    2	Vedi il * Breve al clero francese del 20 maggio 1652, Archivio segreto pontificio.
    a Vedi la lettera di Valengay, in data Roma 13 novembre 1651 in Chan-telauze, Retz II 338.
*	Vedi la lettera di Gueffiers, in data Roma 18 dicembre 1651, ivi 461.
5	Vedi Gérin 1 21. Su N. Corsini vedi Morosi XVII 280«., 285 *.
    •	Vedi GÉRIN I 22 ss., la relazione di Valen$ay del 25 novembre 1651. La * Istruzione per Corsini nella Biblioteca di Stato in Vienna 5645, p. 28 ss.
     VCfr. ChantelauzE, Le card, de Retz et l'affaire du chapeau, Parigi 1878; Normand, Card, de Retz, ivi 1895; Ranke, Franzón. Gesch. Ili 71 ss., V 192 s.; Fueter, Historiographie 156 s.; CEuvres de Retz, ed. Felllet, Gourdault et Chantelauze, 10 voi. Parigi 1872-1896. Cl. Cocliin, purtroppo morto nel 1918 intendeva scrivere una nuova biografia del Retz; delle sue opere postume è stato pubblicato; Suppì. à la corresp. du card, de Retz, Parigi 1920, con appendice sulla sua nomina a cardinale. Vedi inoltre I). Ogg, Card, de Retz, Londra 1912; Batiffol, Le card, de Retz, Parigi 1927.