Opposizione di Port-Royal. 485 pugnavano scesero alcune suore dell'ordine della visitazione di S. Francesco di Sales, alle quali venne affidato il posto di superiora c gli uffici più eminenti di Port-Royal; le caporione tra le suore giansenistiche, specie i membri della famiglia Arnauld, vennero condotte via e disperse in altri conventi. L’arcivescovo e la nuova superiora fecero tutti gli sforzi per guadagnare le suore giansenistiche rimaste, ma solo presso dieci o dodici si ottenne un successo, le altre resero vani tutti gli sforzi, anche quando venne loro presentata la Costituzione papale del 15 febbraio 1665. Il Papa, così opponevano le monache ribelli, non ha maggior potere dell’arcivescovo.1 In Roma così dicevano, domina soltanto la politica, l’egoismo, l’intrigo e i gesuiti sono i maestri; il Papa non ha alcuna cognizione del libro del Giansenio e, quando lo si esaminò in sua presenza, dormiva; la dottrina dell’infallibilità del Papa è idolatria; poco importare che esse fossero private dal partecipare ai Sacramenti, ecc.2 Nel luglio 1665 si concesse alle suore che erano state trasportate in conventi estranei di riunirsi in Port—Royal-des-Champs ove vennero poste sotto sorveglianza, ma esse seppero ingannare anche la sorveglianza dei loro guardiani.3 I loro amici i t ra i quali anche Pavillon)4 non mancarono, in lettere introdotte segretamente, di elogiare le donne ribelli come eroine di virtù e di confermarle nella loro ribellione. Arnauld compilò tre lunghi sc ritti polemici per le suore 5 ai quali seguì di nuovo una lunga polemica. Frattanto la superiora dell’ordine dei salesiani che era stata introdotta da Péréfìxe a Port-Royal di Parigi, ritornò insieme alle sue consorelle nel suo convento. In Port-Royal di Parigi rimasero insieme le monache che avevano firmato e ricevettero dal loro seno una badessa, in Port—Royal-des-Champs invece le 35 monache persistettero nella loro disobbedienza.6 L’ostilità dell’arcivescovo però non potè impedire che in Parigi il giansenismo si diffondesse sempre più. Un predicatore allora celebre, il gesuita De Lingendes, lamentava pubbUcamente dal Pergamo la freddezza con la quale si accoglieva la predicazione delle comuni verità cattoliche. Invece « s’io predicassi delle novità, come oggi si fa, si correrebbe a me in massa, avrei aderenti e farei scalpore, poiché si sono potute vedere delle dame offrire perfino i propri gioielli ed altre tutto, fino alla camicia, per le nuove idee ».7 II nunzio Roberti comunica nel 1666 a 1 Rapin III 263-275. * Ivi 299 s. * Ivi 303 s. * Ivi. s Œuvres XXIII 165-828. Valutazione dei suoi argomenti in [Dumas] Il 46 ss. * Rapin III 415 s. ’ Ivi 417.