348 Alessandro VII ( 16 >5-1667). Capitolo II. mente i francesi. Essi se ne vendicarono con pubblicazioni in^ n-riose, nelle quali, completamente senza motivo, veniva intace: i i la moralità della regina.1 Il 1° luglio 3655 Malines consegnò al nuovo papa una lettera di Cristina. La lettera particolareggiata di Filippo IV giunse Roma appena ai primi di settembre. La gioia di Alessandro Y11 fu tanto più grande, in quanto egli apparteneva ai pochi iniziali, e non a torto poteva vantare di aver avuto parte all’avvenimenti'. A mezzo del generale dei Gesuiti egli fece pervenire alla regii > una lettera di proprio pugno nella quale esprimeva la sua vi\ a soddisfazione, ma contemporaneamente rilevava che l’illustre con vertita avrebbe potuto esser ricevuta nello Stato pontificio con tutti gli onori corrispondenti al suo rango, soltanto se avesse compiuto pubblicamente il suo passaggio.2 Allora Cristina partì subito il 22 settembre da Bruxelles, ove era stata accolta con gratuli feste, e, con un seguito di 100 persone, fra cui due gesuiti, e il domenicano Guemes, mosse in fretta per Lovanio, Colonia, Fran coforte, Wùrzl)urgo, Augusta verso Innsbruck. Colà Alessandro VI le mandò incontro il dotto custode della biblioteca vaticana Lu< Itolstenio, che era egli stesso un convertito ed era stato in corri spondenza con la regina. Egli consegnò un Breve lusinghiero, col l’invito di venire a Roma ed era munito dell’autorizzazione «li accogliere la professione di fede della regina.3 Prima dell'arrivo di Holstenio in Innsbruck, alla corte arci ducale non si aveva la minima idea, in quale solenne avvenimento per la chi<*sa cattolica dovesse trasformarsi il soggiorno della regin 1 nella capitale del Tirolo. Nei preparativi per il suo ricevimento, secondo il gusto dei tempi, si era abbozzato un ampio programm i di festività puramente mondane in onore dell’ospite illustre, nel quale piano ora si dovette inserire la festa religiosa della pubblica conversione.4 Il 3 novembre 1655 la regina, vestita di un semplice abito di seta nera, e solo con una croce di diamanti sul lato sinistro, si recò dalla Reggia alla Chiesa di corte, accompagnata dai due ar< i duchi Ferdinando Carlo e Sigismondo. Giunta all’altare si pose in 1 Vedi Graukrt II 71 8. * Vedi Malines loc. cit.f 258; Palla vicino I 356. Cfr. anche la * Cifra (a Holstenio) del 13 novembre 1655, nel Iinrb. 6487 p. 58, Biblioteca Vaticana, la «juale ripete ancora la domanda. * Vedi PALLAVICIKO 1 357; GRAUKRT II 79 s. Xel Ilarb. 6487 p. I <«-• il Breve di Alessandro VII a Holstenio del 10 ottobre 1655 e p. 29 ss., I-* * Istruzione del segretario di Stato G. Kcipigliosi per Holstenio. Lucae IIol-steni * Epliemeris itineris Oenipontani A° 1655 (incomincia dal 6 ottobre e termina il 17 dicembre) nel Barb. 2226, Biblioteca Vaticana. Intoni«* ad Holstenio vedi volume XIII 924 s. della presente Opera. * Cfr. Busso?«, Cristine von Schveden in Tirol, Innsbruck 1884, 29, 56 e-