252 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. di poteri concessigli (lai papa, Mannelli poteva impartire all’arci vescovo l’assoluzione.1 La ritirata di Boonen non poteva più distruggere il mal semi-che egli aveva sparso per così lungo tempo. Un rapporto dell’inter-nunzio di quei giorni2 disegna un quadro assai tetri» della situa zione religiosa del paese. I promotori principali della nuova dottrina, Van Caelen e Fromond, secondo tale rapporto, avevano a» sieme a Boonen e Triest seminato tale dottrina con cosi grande cura, cautela e zelo, e datole tal credito, che non esisteva forse in queste provincie alcuno che ne fosse restato immune. Ciò venne ottenuto coll’occupare i posti di cura d’anime con giansenisti. Come vescovi essi disponevano dei benefici di assegnazione vescovile, e come membri del consiglio di Stato, assi potevano influire sulla occupazione di posti, che erano di patronato regio e così non vi era alcun capitolo in qualsiasi chiesa della Fiandra, in cui l’arcivescovo non mettesse dentro giansenisti. Negli Ordini mendicanti Boonen aveva favorito il giansenismo con largheggiare di elemosine ai suoi aderenti, o, colla protezione che egli, come membro del Consiglio di Stato, del consiglio privato, del consiglio del Brabante, degli stati generali poteva prò curare ai loro postulati. Gli abati che risiedono negli Stati generali sono guadagnati quasi tutti dalle sue arti; egli ha approfittato dell’invidia e della antipatia contro la Compagnia di Gesù per alimentare in tutti gli altri Ordini la dottrina giansenistica, contro la quale nessun Ordine ha apertamente combattuto eccetto i Gesuiti. Nessuna giovanotta può entrare in convento o fare i voti senza venire esaminata intorno alla dottrina di Giansenio e senza ricevere un libretto nel quale essa è esposta. Nei conventi nessuno può predicare che non sia stato intaccato dalla nuova dottrina. I suoi propagatori più pericolosi e piò efficaci sono gb Oratoriani; essi considerano compito speciale della loro congregazione di assistere i vescovi nella cura d'anime e stanno in forti-contrasto coi («esiliti; così essi hanno predicato le cattive dottrine più apertamente o più zelantemente di altri, e recato a queste regioni danno maggiore. L’esemplarità della loro condotta e la loro sufficiente cultura per la predicazione giovavano loro potentemente. È opinione generale che uno di loro, Van der Linden, più che qualunque altro, abbia mantenuto l’arcivescovo sulla falsa via e lo abbia consigliato alla disobbedienza. Il rapporto dimostra inoltre che colla diffusione del giansenismo andavano strettamente di conserva anche gli attacchi contro la 1 * Munitili il 25 ottobre 1653. Excerpta loc. cit. * Breve coi pieni poteri per l'aMiohuionc, del 23 agosto 1653, ivi f. 215. * Del 4 ottobre 1653. Excerpta, tradotto da Rapix li 180,-182.