Le esigenze delle Poteuze nelle nomine cardinalizie. (>59 ratore Leopoldo si adoperò a far trionfare la candidatura del marchese Bernardo Gustavo di Baden-Durlach, principe-abate di Fulda.1 Tutte le corti, particolarmente quella parigina, furono scontentissime, allorché Clemente X nella sua prima nomina di cardinali, 20 dicembre 1670, prese in considerazione solo i tre, che avevano già reso alla santa Sede servizi importanti: cioè il segretario di Stato, Federigo Borromeo, un milanese che era stato sotto Clemente IX nunzio a Madrid, il Maestro di Camera Camillo Massimo, che aveva pure diretto la nunziatura di Madrid, e finalmente il datario Gaspare Carpegna.2 Le Potenze, sopratutto la Francia, dopo questo primo insuccesso non abbandonarono punto i loro sforzi, anzi li raddoppiarono. Luigi XIV inviò adesso, su consiglio del Lionne, Cesare d’Estrées come inviato straordinario a Roma, affinchè lavorasse da sè alla propria nomina.3 La pressione esercitata dalla Francia in Roma era così grande, che alla fine il Papa dovette cedere. Tutta l’Europa allora stupiva per i successi conseguiti finora dal giovane sovrano e sembrava come incantata dalla persuasione della sua forza insuperabile. Una lettera cifrata del segretario di Stato pontificio al nunzio di Spagna in data 1 agosto 1671 mostra che questo stato d’animo a Roma era diffuso fin nei più alti gradi.4 Il D’Estrées ebbe promessa, che alla prima promozione il papa lo accoglierebbe nel Sacro Collegio insieme coll’abate di Fulda; ma già la Francia richiedeva che anche la Polonia fosse accontentata coll’elevazione dell’arcivescovo di Tolosa, Pietro de Bonsy.5 Al tempo stesso anche il gabinetto di Madrid fece pressioni fortissime per esser considerato nella promozione pros- 1 Cfr. (rÉRix II 412 sa., 417 ss.; Levissojì, Xunliaiurberichle II 107, 109 s. * Vedi Gu akn acci I 11»*.; Card ella VII 203 ss. Un contemporaneo caratterizza F. Borromeo come * di natura nobile, generoso, disinvolto, (li maniera dolce e magnanima. Sarebbe buon Papa et è uno de’ confidenti di S. Stó ». Del Massimo lo stesso dice: * « Soggetto di gran meriti e di molta modestia e cortesia, habile per esser Papa, amico delle virtù, amato da’ Romani, stimato nella corte • (Compendioso ragguaglio di tutti i cardinali viventi nel pontificato di Clemente X, Barb. 4704. Biblioteca Vaticana). 3 Vedi Gérin II 43!» ss. 4 « * Le fortune della Francia, le forze unite, gli eserciti pronti, gli acquisti fatti hanno cagionato lo spavento in tutta Kuropa, e vorrebbono gli Spagnoli che solo il Papa resistesse alle permissioni divine, opponendosi alla felicità di quella nazione, unicamente capace bora di soccorrere alla depressa <;hri-stianità. Solea dire Clemente IX che il maggior servitio, il quale potesse farsi alla monarchia di Spagna, era di obligarsi la Francia per haver in essa un capitale di gratitudine, di cui potessi- usarsi in benefit io della monarchia medesima ». yuncini, di .Spugna 130, p. I3h-I4, Archivio segreto pontificio. s Vedi Gèi:in II 439.