Esecuzione della legge di colonizzazione. 135 loro tutto quello che possiedono, il bisogno li fa masnadieri e tory, e poi per questo vengono perseguitati col ferro e col fuoco. Il non denunciare i tory porta loro la forca da parte degli Inglesi, e la denuncia la morte da parte degli Irlandesi, e se poi qualcuno ha ¡incora un cuore nel petto e mostra loro la poca compassione che ancora permette la legge, egli passa per un favoreggiatore dei tory. La legge colonica del 1652 rimase da principio per gli stessi uomini di Stato inglesi una difficoltà quasi insolubile. Era facile sulla carta condannare alla forca 100.000 uomini, ma nella realtà ciò non era attuabile. Venne istituito un tribunale per punire le uccisioni del 1641 e questo, nelle sue scorrerie atraverso il paese, versò sangue abbastanza;1 ma il numero delle vittime non superò forse alcune centinaia.2 La stessa questione della colonizzazione non faceva progressi, finché non la prese in mano il Cromwell. Bisognava fornire di terreno oltre i « Cavalieri erranti », anche i soldati del disciolto esercito britannico, e per far loro posto bisognava bandire gl’irlandesi dalle provincie d’Ulster, Leinster, Munster, e trasportarli nell’occidente dell’lrlanda, nello sterile Connaught e Clare.3 Ma anche questo progetto si dimostrò inattuabile; Connaught e Clare non avrebbero potuto assorbire la massa degli esiliati e anche se i nuovi possessori, venuti dall’Inghilterra, avevano paura di vivere vicini agli Irlandesi, essi dovettero però linire col confessare che, senza i lavoratori della terra indigeni, l'economia agricola in Irlanda non era possibile. Alla fine ci si limitò a trasferire nel Connaught soltanto i proprietari di terra irlandesi e i pochi soldati rimasti dell’esercito irlandese.4 Non fu questa naturalmente una soluzione delle difficoltà. L’Irlanda assassinata divenne lo spettro che per secoli non lasciò in pace i suoi assassini.5 1 Ivi 296».; Lingard X 364 8. * A «forse 200-300 notori malfattori», calcola il Gardiner III 312. * Atti parlamentari 26 settembre 1653. Gardiner III 311; Bonn II 45 ss. 4 Gardiner III 306-341. * Dalla fine del medioevo, sentenzia il Kattenbusch in Studien wid Kritiken XCIII (1920) 44, la storia dell’lrlanda è la «storia di una grande desolazione, nella quale un popolo schiaccia e soffoca a pocd a poco, ma consapevolmente un’antica ed elevata civiltà, che gli attraversa il cammino ».