Le cariche di corte. — Il Cardinale nepote. scritto come uomo rigido, veramente apostolico. Divenne maggiordomo l’abile Bernardino Rocci, pure romano.1 Il Papa conservò il confessore che aveva. Poiché sotto Alessandro VII e ClementeIX questo ufficio era stato tenuto da gesuiti, molti ne conclusero, che il nuovo papa fosse sfavorevole alla Compagnia di Gesù. Questa supposizione, però, è completamente infondata, poiché Clemente X conosceva assai bene le benemerenze dell’Ordine di 8. Ignazio, e mostrò anche nel fatto di apprezzarlo.* Il Cardinal—Padrone Paluzzi—Altieri, a cui era toccato il settondo posto alla corte di Roma, e che ebbe tutti gli onori e le dignità di un Cardinal nepote,3 divenne presto talmente il vero direttore di tutti gli affari, che il segretario di Stato Federigo Borromeo, cui successe nel 1673 Francesco Nerli, passò in seconda linea. Lo stesso avvenne del dotto Gaspare Carpegna, nominato Datario.4 Paluzzo Paluzzi degli Albertoui, ora Altieri, di una antica famiglia romana, la cui cappella gentilizia esiste ancora all’Araceli, era stato fatto cardinale da Alessandro VII.5 Egli doveva la sua ascensione al cardinale Flavio Chigi,6 che pertanto ebbe la più grande influenza.7 Nato nel 1623, il Paluzzi-Altieri era ancora nel pieno vigore degli anni; tuttavia i suoi capelli neri cominciavano già ad imbiancare.8 Si raccontava a suo elogio, ch’egli ogni giorno visitava la vecchia madre e ne chiedeva sempre la benedizione. Di costumi incensurabili, di grandissimo talento, straordinariamente laborioso, molto accorto ed espertissimo negli affari, egli divenne ben presto indispensabile al vecchio papa.9 Poiché * Vedi Moroni XLI 135, 268. Il Crescenzi e il Ricci divennero cardinali nel 1675; successero ad essi Antonio Pignatelli ed Orazio Mattei. Sul Crescenzi vedi Gkimani in Berchet II 357 e sotto Capitolo 3. * Vedi * Nuovo governo di Roma. Barb. 5435, Biblioteca Vaticana. ’ Vedi * Avviso del 3 maggio 1670, Archivio segreto pontificio ; Cardella VII 168 s. 4 Vedi * Relatione del conte di Lucerna, loc. cit. Ioh. Walter Sluse di Liegi divenne segretario dei Brevi (elogio di lui nella * Lettera del Mocenigo del 7 ottobre 1673. Biblioteca Vaticana; cfr. Gérin II 511), Mario Spinola segretario dei Brevia ad principe*. ‘ Cfr. sopra p. 406. * Flavio Chigi lo aveva fatto uditore di Camera e aveva contribuito decisivamente alla nomina di lui a cardinale; durante il conclave egli aveva ottenuto assicurazione daU’Altieri, che l’avrebbe fatto « nipote adottivo »; vedi la * Relatione del conte di Lucerna, loc. cit. ’ Cfr. 1’* Avriso del 31 maggio 1670, Archivio di Stato di Vienna. * Cfr. * Relatione del conte di Lucerna, loc. cit. * Ritratti imparziali del cardinale sono dati da A. Grimani, in Ber-CHET II 358, dalla * Relatione del conte di Lucerna (loc. cit-.), e dall’autore della * Relazione sui cardinali scritta c. il 1686, Archivio Liechten-