590 Clemente IX (1667-1669). Capitolo II. A Roma, di fronte a tutte queste pure parole, non si era pur tuttavia tranquilli. Un motivo di riserbo consisteva nel fatto, che il nunzio aveva inviato la lettera dei Quattro solo in copia, e inoltre si avvertiva la mancanza di un documento, che avesse potuto servire di testimonianza sicura per l’avvenuta sottoscrizione dei Quattro. Colle ricordate lettere di cortesia era anche giunto un dispaccio singolare del ministro Lionne al cardinale Rospigliosi, in cui si diceva, che il ministro non poteva credere, che il Bargellini avesse sorpassato le istruzioni ricevute, ma che, se questo fosse il caso per un punto, ormai era impossibile tornare indietro, poiché i quattro vescovi si trovavano nella stessa situazione di trent a, quaranta altri; ora fare il processo a tutti questi era impossibile, perchè i giudici si sarebbero dichiarati tutti insieme in loro favore. Inoltre il nunzio aveva consentito allo scioglimento della commissione giudiziaria; riunirla ancora era quasi impossibile; tre o quattro dei commissari avevano esitato ad assumere 1’ufiicio di giudice, e questi ora rifiuterebbero decisamente. 11 Bargellini, del resto, si poteva dire fosse stato costretto a dare il suo consenso allo scioglimento della commissione, dopoché le cose erano andate tanto avanti. Inoltre il Lionne pregava di considerare ancora due cose: se non sia bene, che il papa risponda ai Quattro, altrimenti essi potrebbero interpretare il suo silenzio come indice d’insoddisfazione; e se non sia opportuno conservare il più profondo silenzio su tutta la faccenda e non render nota la lettera dei Quattro, perchè non risorgano polemiche.1 in tanto la ha vessi ilio concertata assieme di sodisfattione coni multe e mandata quando fosse ridotta al segno che conviene ». Bargellini in data 3 agosto 1668, loc. cit. 1 « * Gran negotio et maggior di quello che se possa immaginare per la conseguenza si è concluso »: quel che non è riuscito al Piccolomini e al Roberti, è stato effettuato dalla « patienza » e « dolcezza » del Bargellini con i soli « capaci mezzani ». « L'anima ilei negotio è stata il segreto che si è guardato ... Io son sccuro che Ms. Xuntio ha troppa prudenza et essatezza per bavere deviato un sol punto dalli suoi ordini et instruttioni; pur quando havesse trascorso iu qualche cosa, il partito che ha pigliato fin qua volontariamente, si trova hoggi essere di mera necessità per molte raggioni, delle quali ne addurrò solo due brevemente... ». 11 nunzio dovette consentire allo scioglimento della commissione, allorché i « vescovi mezzani » gli domandarono, « se i quattro vescovi ha vendo compito tutto quello che havesse desiderato da loro per |>arte di S. Bm' havessero anco da temere che si potesse ripensar di nuovo al far loro il processo ». Tuttavia il re dirà alla commissione, congedandola, che, se sarà necessario, la si richiamerà. Egli propone di considerare: ■ 1° se parerà alla Santità Sua con li termini che stimerà piit proprii respoudere alla lettera dei quattro vescovi. . .; 2° se li parerà di tenere segretissimo tutto quello che si è trattato et aggiustato per non dare occasione » a nuovi scritti polemici. ... Si deve solo dire genericamente, « che Ms. Xuntio ha aggiustato l'affare a sodisfattione di S. Santità ». Lionne a Rospigliosi, Excerpta 1668, f. 457.