490 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo V. scovi. È inaudito, osservava in proposito Roberti, che un principi venga impedito di comunicare per mezzo del suo ambasciatore con un altro principe, non si permetterebbe tale trattamento nemmeno verso la repubblica di San Marino.1 Alla morte del Papa i due Brevi non avevano ancora raggiunto alcun effetto. i . Negli ultimi anni della sua vita Alessandro VII venne aneli«' costretto a rivolgere la sua attenzione alla lotta nella quale le let tere provinciali di Pascal erano intervenute con tanta forza, alla lotta cioè contro certe aberrazioni nel campo della scienza morale ecclesiastica. Queste dispute erano scoppiate ancora prima di Pascal e durarono anche dopo la sua morte. Il fatto che si arrivasse a controversie e che gli attacchi si dirigessero specialmenti contro i gesuiti trova la sua ragione nello sviluppo storico e nello zelo dell’ordine appunto per le questioni della scienza morale. La preferenza colla quale i gesuiti si dedicarono allo svi luppo della teologia morale deriva in linea diretta dal loro stesso fondatore. La chiarezza intellettuale, che distingue Ignazio di Loyola, il bisogno di rendersi conto dappertutto di se stesso e delle proprie azioni, condusse naturalmente il zelante asceta a rendersi anzitutto chiari i principi fondamentali nel campo più prossimo alla teologia morale, cioè in quello dell’Ascesi. Basta soltanto paragonare per esempio il suo libro degli «esercizi e la sua lettera sull’obbedienza colla « Imitazione di Cristo . per comprendere l’importanza che egli con ciò raggiunse per lo sviluppo anzitutto dell’ascetica. Nel capolavoro di Tommaso da Kempis si trova invero la più profonda conoscenza dell’essenza della vita interiore, la più profonda penetrazione dei principi ascetici, ma in quanto alla forma il libretto si svolge in tono di libera conversazione; in nessuna parte si trova una definizione, un approfondito sviluppo del pensiero o una motivazione. Tutto questo però si trova in Ignazio; con ciò egli pone le basi pei un’approfondita applicazione della scienza teologica all’ascesi, e i suoi discepoli hanno seguito le sue orme. Numerose e voluminose sono le loro opere di ascetica;2 quali consigli i gesuiti impar - 1 Ivi 98 s. ! Tutto il campo dell’ascetica è trattato specialmente dalle opere di Alva-kez de Paz 1608 (tre voli, in folio), Alfonso Rodriguez 1609 (tre voli, iu quarto), De Pcente 1612, Crombecics 1613, Saint-Jure 1634, Le Gacdie''-1643, ecc.