Il soccorso alla Repubblica veneta. 373 le cui esagerate richieste Alessandro VII non poteva soddisfare.1 Nel 1658, benché il papa avesse aumentato il numero delle sue galere,* la guerra si limitò ad alcune scaramuccie di poca importanza, vicino ai Dardanelli. Un attacco alla fortezza di Canea sull'isola di Candia, per cui era stato già abbozzato il piano, non venne eseguito, perchè sorsero dei conflitti fra i Veneziani e i ^encra li delle galere pontificie.3 Anche nel 1659 il papa mise di nuovo in mare le sue galere, benché il contegno di Venezia sul terreno politico-ecclesiastico gli desse ragione di lamentarsi.4 Le operazioni furono questa volta un po’ più fortunate, senza riportare tuttavia grandi risultati. Una conseguenza della pace pirenaica fu la comparsa di un corpo ausiliare francese di 3000 uomini che tuttavia malcondotto, nella campagna del 1660 nulla raggiunse.5 Nell’autunno di quest’anno il Papa concesse ai Veneziani la leva di 100.000 scudi sui beni ecclesiastici e l’imposizione di una decima.® Nel 1661 culi ebbe da comporre un conflitto fra i Maltesi e Veneziani, che non potevano accordarsi circa le galere turche conquistate presso l'isola Tinos.7 Mentre questi conflitti davano scandalo a tutto il mondo cristiano, nelle acque del levante e in Candia subentrava quasi un totale armistizio, perché l’attacco dei Turchi si rivolgeva ora contro l’Ungheria e contro l’Austria. Il 22 maggio 1660 un esercito turco aveva battuto il gran principe Giorgio Eàkóczy non lungi da Ivlausenburg ove Rakóczy venne mortalmente ferito. Alla fine d’agosto era caduto nelle mani degli infedeli il Granvaradino, la chiave dell’Ungheria.8 Per * Cfr. A. Correr iu Berciiet II 203*8. Sulla insaziabilità dei veneziani vedi Gérin I 2(50, il quale osserva a ragione: Eût-il donné cent fois de plus, le pape n'aurait jamais satisfait l’avare République. Ciò, come pure i conflitti politico-ecclesiastici (v. sotto n. 4), spiegano perchè le relazioni veneziane giudicassero spesso molto ingiustamente Alessandro VII. Contro Correr vedi lo osservazioni critiche di Scakabelli nellMrcA. stor. ital., A pp. VI 393. * Vedi Guglielmotti 223 s. e Piccolomini, Corrispondenza tra la corte di Soma e Vinquisitore di Malta durante la guerra di Candia 1645-1069, Firenze 1910, 23 ss. Secondo il * « Ristretto di quello si è speso per armamento di «ette vasselli di guerra » 1658, marzo, le spese importarono 108 833 scudi IC'od. H. II 40, Chig., Biblioteca Vaticana. 3 Vedi Vallerò 455, 465 s.; Zinkeisen IV 945 s. Cfr. Ademollo nella Siv. Europ. 1878, V 287, secondo il quale le spese nel 1658 importarono 111 899 scudi. 4 Vedi Palla vicino 214 s.; Guglielmotti 253 s. Nunzio in Venezia fu fino al settembre 1658 C. Carafa. Segui Jacopo Altoviti; * Registro delle sue relazioni 1658-1666 nell’ Archivio Altieri in Roma (due volumi). Cfr. * Barb. 5324, p. 225 ss., Biblioteca Vaticana. La* Istruzione •li Altoviti per il suo successore del 1666 nel Cod. Strot. 891, Archivio di Stato in Firenze. * Vedi Zinkeisen IV 947 s. * Vedi Bull. XVI 597, 600. ’ Vedi Vallerò 518-522; Zinkeisen IV 949. * Vedi Zinkeisen 887 s.; Pribram, Venei. Depeschen I 466».; ivi 118, 131, 136, 139, 143, 172, sulle trattative per il passaggio di Ràkóezy alla Chi >a