Il cardinalo Chigi Segretario di Stato. 35 primo incontro si guadagnò completamente la fiducia del papa mandando a vuoto gli intrighi tramati contro di lui anche all’ultimo momento. A metà dicembre egli prese dimora in Vaticano. Ora tanto il partito del Cardinal Pamfili, come quello della principessa di Eossano tentarono di guadagnarlo per se, ma Ohigi non si associò a nessuno dei due. Come Segretario di Stato, dichiarò che (»gli aveva da provvedere agli affari politici ed ecclesiastici, non a quelli d’una famiglia.1 Quando Pamfili nel febbraio del 1652 per incarico del papa comunicò a Chigi la sua imminente assunzione nel Sacro Collegio, questi rispose che nella sua posizione presente poteva forse servir meglio Sua Santità. La stessa sera Chigi ebbe udienza dal papa e non accennò nemmeno con una parola a quello che gli aveva comunicato Pamfili; cosicché Innocenzo X credette che il cardinale non avesse eseguito l’incarico. Quando fu informato del contrario esclamò: « Non ho mai conosciuto un uomo simile ». Alla vigilia della sua elevazione a cardinale che avvenne il 10 febbraio 1652, Chigi disse ad un amico che se avesse potuto cancellare dalla lista il suo nome lo avrebbe fatto volentieri, poiché con gli onori crescono anche le responsabilità.2 Già prima della sua nomina a cardinale, Chigi aveva reso al papa un grande servigio, svelandogli la vergognosa condotta del sotto datario Francesco Canonici, detto Mascambruno, a cui Innocenzo X teneva assai. Per far danari, Mascambruno aveva falsificato senza scrupoli dei documenti, strappandone al papa la firma.3 Venne fatto a lui ed ai suoi comphci un processo che terminò il 15 aprile 1652 con la condanna a gravi pene. Mascambruno venne giustiziato e morì pentito.4 1 Vedi Pallavicino I 1(56-170. ! Ivi 172. 3 Vedi ’Scritture contro Msgr. Mascambruno, Barb. 5323, pag. 188-211 e Ghia. n. Ili 69, pag. 570-595, Biblioteca Vaticana; tì.B. Rinal-ducci, * «Prosperità infelice di Francesco Canonici detto Mascambruno» (B i-blioteca Casanatense in Roma, X VII, 46; Urb. 1728 e Barb. 4898, Biblioteca Vaticana; Archivio dell’ambasciata di Spagna in Roma; Magi. Cl. XXV n. 457, Biblioteca nazionale in Firenze), anonimo, edito con varianti in Misceli, di varia lett., V, Lucca, 1765. Cfr. * Romisches Tagebuch nel Cod. 93-46 dell’A rchivio D o r i a-P a m f i 1 i in Roma; Palla vicino 1 186 s; Bekchet li 149; Ciampi 154 s; Reusch, Index II, 495, 1225; DÒllinoer-Reoscii, Moral-streitig he iteri 1 604 8; Chantelauze loc. eit. 383 s., 393 ss., 433 ss., 435 ss., 463, 465 ss.. 469 ss., 474 s. 4 In atrio Turris Nonae » dice Servantius (* Diaria), che designa il Mascambruno come « ingeniosissiinus, habilissimus et cuiuslibet licet maximi negotii capax »Archivio segreto pontificio. La Sentenza del 15 aprile 1652 nell’A rchivio dell’Ambasciata di Spagna in Roma. Cfr. * Decio Memmoli, Relaz. della morte di Fr. Mascambruui, in Barb. 4885, Biblioteca Vaticana.