248 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. erano impossibilitati di presentarsi a Roma; nè ciò potevano finanche per i privilegi delle Fiandre e perchè, come consiglieri di Stato, avrebbero avuto bisogno del permesso del Re. Ora venne impar tito ad entrambi l'ordine di farsi rappresentare in Roma entro due mesi da un procuratore;1 entrambi risposero che secondo i privi legi delle Fiandre essi non potevano venir chiamati a responsabi lità fuori della loro terra.2 Nel frattempo Bichi venne richiamato e in sua vece Andre. Mangelli assunse come internunzio il compito delicato di fare i conti colla gelosa suscettibilità dei neerlandesi per i loro privilegi.' Già nel suo primo rapporto di nunziatura egli deve annunciare che d’Hovyne non vuole assolutamente sapere del viaggio dei vescovi a Roma. Invano Mangelli fece osservare che se i due avessero mandato a Roma i loro rappresentanti, naturalmente per aprire il processo, si sarebbe dovuto designare un giudice inquisitore an che in Fiandra, e che se si limitava il potere giurisdizionale del papa in questioni di fede per un paese, esso veniva con ciò limitato e annullato anche per gli alt ri paesi.4 Nè maggior fortuna egli ebbe presso l’arcivescovo. Boonen gli lesse un decreto del consigli«« per il Brabante che gli proibiva la nomina di un procuratore, pena la sospensione delle entrate. Egli pregò che si avesse compassione; i papi precedenti avevano pur riconosciuti i privilegi del paese, e non si trattava di questioni di fede.s 11 vescovo di Gand dimostrò invece il desiderio di sottomettersi al papa, ma parlò della sua paura di provocare scandalo colla nomina di un rappre sentante,* ma Mangelli rimase fermo. Mon menò buono il richiamo al consiglio del Brabante, replicando, che, se Boonen avesse nomi nato subito il suo sostituto, egli avrebbe prevenuto il decreto e che si trattava evideutissimamente di una questione di fede. Di fronte alle velleità di obbedienza dimostrate dal vescovo di Gand egli fece rilevare che l'obbedienza doveva dimostrarsi coi fatti e che i timori del vescovo erano vani.7 Un avvocato Mortelle, eh«* in nome dell’arcivescovo parlò dello scandalo che avrebbe recato il contravvenire ai privilegi, ebbe in risposta, che scandal«« ancora maggiore sarebbe stato »niello che un arcivescovo e primate delle Fiandre rifiutasse obbedienza ai decreti papali. Perciò nessun 1 * A Boonen il 26 luglio, a Trieat il 2 agnolo 1652, ivi f. Soli. * * Boonen il 28 luglio 1662, ivi. ’ Il cambiamento era «tato deciao dalla congregatone contro i gianHenu-'1 in lioma (SCHlLL nel Katholik 1883, II 2SM). * Breve di introduzione di Mangelli presso l'arciduca, del 20 gennaio 1652, ili /«»«cenili X A'piti. VII-VIII n. 138. Archivio segreto pontificio. * * Mangelli 31 agnato 1652. Excerpta loc. eit. * * Ivi. * * Mangelli 10 agosto 1652. ivi. ’ • Maugeli 10 e 31 agosto 1652, ivi.