142 Innocenzo X. 1644-1645. Capitolo IV. numero delle visite alle chiese prescritte. Alla tìne del giubileo estese il medesimo per l’anno seguente a tutto il mondo cattolico.1 3. Nelle nuove nomine Innocenzo X ornò della porpora 40 prelati, appartenenti quasi tutti alla nazione italiana.2 In una prima di queste nomine, avvenuta il 14 novembre 1644, oltre il nipote Camillo Parafili, ricevette il cappello rosso il fratello del gran duca di Firenze, Gian Carlo Medici, uomo di raffinato gusto artistico, evidentemente perchè la Toscana aveva favorita la nomina di Innocenzo X. Medici, il quale originariamente era destinato a tutt’altra cosa, per la sua mancanza di senso ecclesiastico e i suoi rilassati costumi si dimostrò così poco degno dell’alta distinzione, che più tardi dovette abbandonare Roma. In questa prima promozione venne riservato in petto il datario, Domenico Cecchini, nomina che venne resa pubblica solo il 6 marzo 1645.® Contemporaneamente seguì l’elevazione di sette altri cardinali, i quali passavano quasi tutti per dichiarati partigiani della Spagna, ma erano indubbiamente degni dell’alto onore che veniva loro fatto; così, il bolognese Niccolò Albergati, parente di Gregorio XV e arcivescovo della sua città natale; il romano Tiberio Cenci, vescovo di Iesi; il napoletano Pier Luigi Carafa, che sotto Urba- 1 Vedi Servantius, * Diaria, Archivio segreto pontificio; Manni 208 (qui anche i particolari sopra la moneta giubilare). Cfr. ancora Barbier de Montault, Une médailìe Au Jubilé de 1650. Beauvais 1900. Le pubblicazioni sul giubileo sono elencate in Manni (208 s). Sui capi dei pellegrinaggi e le pubblicazioni giubilari vedi Schudt, Mancini 126 s.; Zeilschr. fiir Kunst-gesch. di Sacer 1928, come anche Nogara, Anno Santo, Roma 1928, 1092 s. Dell’anno 1650, assai interessante dal punto di vista della storia dell’arte, è la * n Descrittione delle pitture più insigni che si trovano nelle chiese di Roma come nelli palazzi e faciate di essi con li nomi dell’ecc. pittori che l’hanno depinte, compresovi il palazzo Pontificio Vaticano con la dichiaratione di alcune statue e nomi d’architetti », Ottob. 2975, Biblioteca Vaticana. Ivi vien detto: « A mezzo Borgo Nuovo vi è una facciata di chiaroscuro con una Venere - è disegno di Santio ». 1 Cfr. per quanto segue Ciaconixjs IV 667-705; Cardella VII 51-120. Su G. C. Medici, vedi Reumont, Toscana II 435 e G. Pieraccini, La stirpe de' Medici di Cafaggiolo II 553 s. Privo di valore storico è La baiane« des cardinaux vivant s, Parigi 1652 (vedi su questa satira Letlres de Richelieu II 558 n. 2), in italiano, Genevra 1650 col nome di G. Leti, Castellana (Ginevra 1656); vedi Ciampi 398. Il giudizio di Retz su i cardinali di Innocenzo X nelle sue Mémoires II 314. * Cfr. Arch. Rom. 10 308 s. Su i buoni rapporti della Toscana con Innocenzo X vedi la * Relazione dell’ambasciatore fiorentino del 1° febbraio 1645, Archivio di Stato in Firenze.