274 Innocenzo X. 1644-1055. Capitolo VI. 2. Gravi cure aveva portato al papa fin dall’inizio del suo governo la situazione dello Stato pontificio.1 Bisognava anzitutto liberarsi delle milizie straniere che Urbano Vili aveva radunate per la guerra di Castro, e che ora erano divenute un grave onere per il paese. A ciò s’aggiungeva un’altr.i eredità dell’anteriore pontificato, la pressione fiscale che il nuovo papa non poteva alleggerire come desiderava, perchè la situazione finanziaria, nonostante le grandi economie, era sempre disagevole. Bisognò fare nuovi debiti per l’importo di 3 milioni di scuili.' Siccome la rivolta napoletana dell’estate del 1647 poteva fut ilmente allargarsi allo Stato pontificio, il papa voleva ridurre le imposte; per colmare il deficit delle entrate si dovette abbassare gli interessi di alcuni Monti dal 7 al 4 y2 per cento.3 Ma non >.'li riuscì di rimediare alle strettezze finanziarie. Come il suo antecessore, anche Innocenzo X lasciò al suo successore soltanto debiti, che ammontavano a circa 48 milioni di scudi. Le cause di un cosi pesante aggravio, a parte i denari dissipati per i nepoti, furono per Innocenzo X come per i suoi antecessori cause onorifiche. « Essi non seppero sottrarsi all’obbligo di soccorrere con denari, con soldati e con navi le potenze cattoliche nelle guerre religiose del xvi e xvii secolo, specie nelle guerre contro i Turchi. E>si avevano assunto dai loro antecessori il compito di essere in Itali.» assieme ai Veneziani l’antemurale della cristianità contro il ne mico ereditario nell’Oriente. La Francia, ma specialmente la Polonia, l'Ungheria, la corte imperiale e più frequentemente di tutti i Veneziani chiesero ed ottennero grandi somme. Tutti i perseguitati e gli spogliati dei paesi del sud-est si rivolsero sempre anzitutto a loro e trovarono di regola aiuto generoso ». 1 Una disgrazia generale fu che nell’anno 1647 e specie nel 164J» il raccolto risultasse cosi scarso che ne derivarono subito rincaro e carestia. * Già il 16 dicembre 1(144 Innocenzo X confermava la costituzione di Pio ' sull'inalienabilità dello Stato pontificio; vedi Bull. XV 333. * Cfr. le relazioni di A. Contarmi e G. Giustinian in Berchet, Bourn H 74 *., 153; Palla vicino I 302; Ranke III 70; Brosch I 413 ove i dati di Morosi (LXX1V 304), sono trascurati. Di provvedimenti d’economia in palazzo riferisce già il 4 febbraio 1645 un • -I rviso (Archivio segrot" pontificio). * Vedi Brosch I 414. Sui Monti cfr. Coppi, Discorso sulle finanze 16. * Assieme a questo giudizio del Dollisber ( Kirrhc unii Kirchen 539 ».) I'*r anche Raxkb I 422.