560 Libro II - Capitolo II — Gregorio XIV (1591). tificie Filippo II, non ebbe minor piacere, che dell’aiuto dato alla lega in Francia, poiché il tesoro di Sisto V, era stato molto temuto dal re spagnuolo, come un elemento indipendente da lui di potenza in Italia.1 Date le molte testimonianze di favore, che Gregorio XIV aveva fatte al re di Spagna 2 dovette recare particolar dolore al papa, che si preparasse difficoltà alla pubblicazione di due sue bolle in Spagna,3 e che in Madrid fosse stata stampata un’opera, che sotto il pretesto, di proteggere gli spagnuoli dall’oppressione per parte di giudici ecclesiastici, combatteva la libertà ed immunità ecclesiastica. Quanto poco il papa, ignaro del mondo, capisse la tenacia con cui Filippo II si teneva fermo alle sue tendenze cesaro-papiste, risulta dal fatto, che egli si rivolse a questi con una lettera autografa e lo scongiurò ad intervenire contro uno scritto che poteva danneggiare più che gli eserciti degli eretici.4 Gregorio XIV, non regnò abbastanza lungamente, per poter riconoscere quanto egli si ingannasse con la speranza espressa in quella lettera, che il re di Spagna, « come un novello Costantino » combatterebbe in favore della libertà ecclesiastica, che era incompatibile con il suo assolutismo di Stato. Al contrario non fu risparmiato a Gregorio XIV di sperimentare, in una circostanza solenne, come gli sforzi della Spagna mirassero, a degradare il Capo Supremo della Chiesa a cappellano del re cattolico. Allorché nella festività di S. Pietro e Paolo doveva aver luogo la consueta prepresentazione del canone per Napoli, l’ambasciatore spagnuolo fece attendere appositamente al papa la sua venuta ! Il prefetto delle cerimonie Giovanni Paolo Mucanzio, che lo riferisce, aggiunge, che il buon Gregorio XIV, sopportò tal cosa tacendo.5 « a n a. Secondo la Relazione del Cardinal .Monte del 15 aprile 1592 (presso Desjardins V, 157) disse Clemente Vili: per la Francia Gregorio XIV ha «peso più di settecento milla scudi e ha lasciato si esausta la Sede Apostolica che il depositario è creditore più di duecento mila scudi. Secondo una nota •esatta nel God. Vat. 5474, furono tolti dal tesoro di Castel S. Angelo 500,000 scudi d’oro per la Francia; v. Studii e docum. XIII 316. Intorno alle moneti di Gregorio XIV v. Serafini I, 103 s. 1 Vedi T. Contarmi presso Alberi I, 5, 438; Hist. Zeitschr. XXXIX 440. 2 Intorno alle concessioni della Bolla Crociata per il Portogallo v. Scha-fer V, 95. 3 Vedi Hinojosa 339. 4 La * Lettera in data 1591 maggio 30, nelle * Lettere di proria pugno, Ami. 45, t. 41, p. 12. Archivio segreto pontificio. 5 * Diaria caerem, Archivio segreto pontificio.