522 Libro II - Capitolo I — Urbano VII (1590). tanti di Filippo II, Olivares e Sessa.1 Questi fecero tosto e di continuo gli sforzi più straordinari per assicurare ad ogni costo un esito dell’elezione del papa favorevole agli interessi del loro re. Particolarmente il violento Olivares, spiegò in questo, un zelo ed una sfrontatezza, che supérò quanta sino ad ora se ne era vista. Egli era deciso di far rinascere ad ogni costo la speranza, così presto svanita per la morte inattesa ed improvvisa di Urbano VII, che l’eletto alla sede apostolica di fronte ai torbidi della Francia terrebbe un contegno favorevole a Filippo II. Immediatamente dopo la morte di Urbano, Olivares e Sessa nominarono come candidati del re cattolico sette cardinali: Santori, Pa-leotto, Madruzzo, Galli, Colonna, Facchinetti e Sfondrato. Di questi però nè Colonna nè Galli erano realmente desiderati. 2 Più volentieri gli spagnuoli avrebbero veduto eletto Madruzzo o Santori. Per Santori Olivares si adoperò in una maniera quasi passionale. Ciò fece tanto più specie, in quanto il Cardinal Santori proveniva dalla cerchia di Paolo IY al quale egli si assomigliava molto per la sua origine napoletana e per il suo carattere. Come questo papa, così anche Santori era animato dai sentimenti più rigorosi, un zelante sostenitore dell’inquisizione, un difensore ardente dei diritti e della libertà della Santa Sedè. Senza riguardi aveva egli più volte biasimato le pretese spagnuole su la Monarchia Sicula e sugli exequatur in Napoli.3 Se anche Santori nella questione francese aveva condiviso il punto di vista spa-gnuolo, pure apparve così impressionante il dissimulare la sua opposizione contro le mire cesaro-papiste di Filippo II, che si sospettò che Olivares si facesse guidare da motivi personali. Si alluse in questo, non solo alla sua antica amicizia con Santori, ma anche ad un’influenza della sua moglie, che, si diceva, volesse procurare al suo fratello Baldassarre in questo modo la porpora.4 Pure il cardinale Monte sperava vantaggi dall’innalzamento di Santori, di cui l’aver apertamente sposato il partito, influì a che nel candidato della Spagna si vedesse allo stesso tempo anche quello particolarmente favorito dalla Toscana. 6 Oltre Monte anche parecchi altri cardinali sistini dimostravano grande simpatia per l’elezione di Santori, che però l’ambasciatore di Venezia ed ancor più i romani temevano assai, memori dei difficili tempi di Paolo I V.fi 1 Vedi nell’Appendice n. 93 (Maretti). 2 Vedi la Lettera del Cardinal Monte al granduca Ferdinando di Toscana del 28 settembre 1590 presso Pktkuoklli II, 302; Herre 468. 3 * Maretti ibid.; IIerre 462 s. 4 Vedi Maretti, * Conclave di Gregorio XIV, Biblioteca dei Serviti in Innsbruck. 5 * Maretti ibid.; IIerre 462 s. 6 * Roma abliorrentissima del suo nome, dice Maretti loc. cit. 8, riconoscendolo dipendente da Paolo IV Napolitano della medesima inquietudine