L’opera riformatrice del nunzio Visconti. 361 minabile lotta per la sovranità fra Fulda e Viirzburg si era reso colpevole di un ingiustificato intervento. La nuova vertenza per il sale sorta fra il duca di Baviera e l’arcivescovo di Salisburgo riapri ancora una volta alla corte imperiale le ferite delle contese per la giurisdizione fra la Curia e il tribunale imperiale. La più parte di queste controversie furono toccate nell’istruzione che ricevette Yeit von Dornberg nell’assumere la carica di ambasciatore a Eoma il 3 settembre 1589.1 Nella sua risposta del 2 dicembre 1589, al giungere di Yeit, credette il papa di dover fare osservare che gli sarebbe riuscito più gradito un più sollecito arrivo dell’ambasciatore. 2 Un breve pontificio del 13 settembre 1589 aveva esortato alla sistemazione della successione all’impero ed alla nomina a Be dell’arciduca Ernesto, rigorosamente cattolico ; ma questa esortazione era restata senza effetto.3 Come i suoi predecessori, così anche Visconti nel campo religioso svolse una vigile attività. Fin dal suo viaggio a Praga si era adoperato a tal uopo in Monaco ed in Salisburgo. Egli potè comunicare di là cose buone.4 Alla corte imperiale, in corrispondenza delle istruzioni del cardinale segretario di Stato, si interessò prima di tutto degli interessi dei cattolici di Aquisgrana e di Strasburgo. Intervenne pure contro la concessione dell’investitura di Halberstadt al duca protestante Giuho von Braunschweig. Da Roma gli fu ingiunto senza attendere ulteriori progetti, di favorire i canonici cattolici di Halberstadt presso l’imperatore, onde avvenisse la nomina di un vescovo cattolico.5 Molte angustie procurarono a Visconti le dolorose condizioni della Boemia, dove la morte dell’arcivescovo Medek, avvenuta il 2 febbraio 1590 fece sorgere la difficile questione della successione della sede di Praga. Da questa dipendeva il poter fare la Sacra Visita come pure l’ottenere risultati nella conquista degli Ussiti cosa che sperava Visconti.8 Con zelo egli sostenne l’opera riformatrice di Klesl nell’Austria inferiore. Alla fine del 1589 Klesl fu incaricato anche della Visita del monastero di S. Emmerano a Ratisbona, immediatamente soggetto alla Santa Sede.7 La Visita e riforma dei negletti monasteri benedettini di Melch e di Gòttweih fu affidata a Visconti.8 1 Vedi Rudolfi II, Epist. 82 s. 2 Vedi Schweizer III, xx s., xxvm 30, 130. 3 Vedi Schweizer III, xxxi 48. Il Breve nell ’Archiv, f. òsleir. Qesch. XV, 213. 4 Cfr. Schweizer III, 4 s. 41. 5 Vedi ibid. xxix 23, 72 s. 79, 93 n., 104, 121 n., 135, 147, 169, 171. 6 Vedi ibid. 56, 140 s., 152, 186, 191. 7 II breve, del 13 dicembre 1589, ibid. 53. 8 Vedi ibid. 137 s., ove si trova stampato il breve del 10 febbraio 1590.