548 Libro II - Capitolo II — Gregorio XIV (1591). Entrambi contenevano un invito ardente a separarsi dall’eretico Xavarra, mentre in caso contrario dovrebbero venir loro applicate le pene più gravi. Il monitorio diretto agli ecclesiastici, 1 insisteva particolarmente su le ansietà del papa per la Francia, uno dei più di distinti regni della Cristianità, e cara e pregevole in modo speciale alla Santa Sede per i suoi molti e nobili meriti. Seguiva l’amaro lamento, che membri del ceto ecclesiastico in Francia, avessero obliato i loro doveri, non solo col non combattere neppure a voce gli avversari della religione cattolica e disturbatori della pace, ma invece, come la fama riferisce, col farsi alcuni, loro compagni e coadiutori. Per ciò, onde nessuno possa addurre in scusa d’ignorare chi aiutasse viene particolareggiatamente esposto, come Enrico di isTa varra sia diventato eretico recidivo, come per ciò con ragione Sisto V abbia colpito delle più severe pene questo fiero nemico della religione cattolica, e questo capo degli eretici. Da ciò la responsabilità dei vescovi, che non ne tennero conto, e che per ciò trassero in errore il loro gregge. Con maggiore coraggio, che prudente riguardo al sentimento nazionale francese, Gregorio XIY va al fondo di tutti i mali dei quali soffriva ora la Francia. E questi sono la falsa politica dei re francesi, che spinti dall’ambizione di regnare avrebbe conchiuso alleanze coi miscredenti ed eretici. Prescindendo da altre azioni, questa ha principalmente provocato l’ira di Dio su la famiglia reale e sul popolo francese, che ora viene divorato da eresie e guerre civile. Come il male viene dal capo, così non ci è da sperare altra salvezza, che dal donare che faccia il Signore alla Francia un re buono e pio, che di nome e di fatto sia il re cristianissimo. Pertanto concentrando il clero tutte le sue forze, potrà egli solo vegliare alla difesa della religione cattolica, alla conservazione della sua Chiesa, ed al ristabilimento della pace nel regno. Il papa esser disposto per lo stesso scopo, a dare l’appoggio spirituale e materiale ed anche aiuti militari. Coloro che lo assisteranno in questo meriteranno la sua lode, quelli però, che resteranno uniti a Is avarra, le pene più severe : la scomunica maggiore e l’interdetto. Gli ecclesiastici che entro 15 giorni non si ritireranno da Navarra, saranno scomunicati, dopo trascorsi altri quattordici giorni perderanno pure i loro benefìci. Allorché Gregorio XIV, alla line del febbraio 1591 dette comunicazione all’ambasciatore di Venezia delle sue deliberazioni di intervenire in Francia con le armi, gli disse, che egli considerava 1 II * documento che comincia colle parole : Beatissimi Apostolorum prin-cipis Petri cathedrae, contenuto nella raccolta di brevi di Gregorio XIV, nell’A rchivio segreto pontificio (arm. 44, t. 35) è in data: Cai. Martii (1° marzo) 1591.