554 Libro II - Capitolo II — Gregorio XIV (1591). più tardi1 a suo sollievo si trasferì al soggiorno estivo sul Quirinale. Ivi si ammalò di nuovo il 5 luglio. Gli si faceva pressione non solo di nominare nuovi cardinali, ma di affidare ad alcuni dei vecchi il disbrigo degli affari, perchè Sfondrato non poteva sbrigare tutto da solo.2 Dopo che nella terza settimana di lugho lo stato di salute del papa aveva migliorato, e il caldo aumentò, egli corrispondendo al desiderio dei suoi famighari, si trasferì al palazzo di S. Marco. Ivi ricevè il 10 agosto il duca Alfonso II di Ferrara3 che con il suo grande seguito di 700 persone e 400 cavalli venne comodamente ospitato negli ampi ambienti del palazzo. Il duca occupò l’appartamento del titolare di 8. Marco. Ciò fu fatto perchè potesse stare in comunicazione col papa senza esser disturbato nè visto.4 Oggetto delle trattative fu di regolare la questione della successione al trono di Ferrara.6 Poiché il duca non aveva alcuna prole sembrava che il regno dovesse ricadere sul suo nepote Cesare d’Este, il cognato del granduca di Toscana. Ma vi era pure un altro ramo della linea collaterale estense, quella del Marchese di S. Martino, che era parente con gh Sfondrato e favorevole agli interessi spagnuoli. Da questa parte venne fatto comprendere al duca di Ferrara, che egli facilmente otterrebbe daha Santa Sede la nuova investitura necessaria per sistemare la successione al trono, qualora preferisse Fihppo d’Este Marchese di S. Martino, a Cesare d’Este. Alfonso II vi aderì. Egli non amava Cesare, e sua sorella, la duchessa di Urbino, l’odiava quasi a morte. Fu deciso, che Alfonso avrebbe dovuto domandare l’investitura di Ferrara per i suoi parenti, secondo la disposizione che egh stabilirebbe alla sua morte. Già Alfonso, i nepoti del papa e gh spagnuoli, messi addentro nelle trattative credevano di aver riportato vittoria. Allorché però Gregorio XIY il 19 agosto parlò della cosa in concistoro, 1 * gmu» dixit se fuisse visitat.um a Domino in praesenti infirmitate sua se excusans. A età consist. al 5 aprile 1591, Codi. Barb. XXXVI, 5, III, Biblioteca Vaticana. 2 Vedi gli * Avvisi del 10 e 13 luglio 1591, Urb. 1059, II, 366, 369, Biblioteca Vaticana. Rodolfo II aveva già nel gennaio 1591 fatto pressione per la nomina d’Annibaie di Capua, arcivescovo di Napoli, v. Budolfi Il Epist. 298, 312 s. Nel marzo l’imperatore si interessò per il vescovo di Alba, Alberto Cauriano (v. ibid. 333 s., nell’aprile per gli arcivescovi di Napoli e di Bari (ibid. 342, 345 s.), al 10 maggio nuovamente per l’arcivescovo di Napoli (ibid. 357 s.). 3 Vedi J. P. Mucantis * Diaria caerem. Archivio segreto pontificio. Cfr. * Relazione dell’arrivo in Roma del Duca di Ferrara nel Cod. Capponi, 63, p. 195 s. Biblioteca Vaticana. 4 Vedi Dengel. Palazzo di 8. Marco 111 s. 5 Cfr. per ciò che segue Muratori, Antichità Estensi II, Le Bret, Allg. Welihistorie XLVI 2, 386 s.; Galuzzi IV, 294 s.; Facini 183 s.; Cottafavi, Filippo d'Este e Vinvestitura di Ferrara nel 1591, Reggio 1889.