310 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo V. i quali era partito, tornarono indietro solo 400. 1 Nell’anno seguente però l’ardito pirata, salpò di nuovo contro la Spagna, incendiò nel porto di Cadiz oltre venti navi spagnuole 2 e conquistò in un ardito colpo di mano il porto Sagrez al capo San Vincenzo. 3 Como nell’Indie occidentali, e nelle coste spagnuole, così anche nel Mediterraneo gli spagnuoli subirono sensibih perdite. Nell’estate 1586 la squadra sicihana di Filippo II composta di 13 navi, fu pienamente battuta presso Pantelleria da cinque vascelh mercantili in una battagha durata cinque ore. Le infrante navi spagnuole dovettero fuggire, gh inglesi avrebbero perduto solo due morti ed un ferito. 4 L’orgoglio nazionale spagnuolo era ormai sommamente punto. Se l’inviato veneziano a Madrid giudicava, 5 che i francesi riflettevano troppo poco e per questo non sempre pervenivano alla meta, gli spagnuoli pensavano troppo e per ciò si lasciavano sfuggire la buona occasione, così ora gh spagnuoh stessi dissero 6 che il loro re rifletteva e trattava, ed Ehsabetta agiva ed afferrava. Per tutta la Spagna andò il grido, che si intendeva di fare sul serio e di compiere ogni sacrificio, poiché Elisabetta e Drake gettavano nella polvere la grandezza del re e la gloria dell’intrepidezza spagnuola. La città di Siviglia si offrì di armare a sue spese 24 navi e di mantenerle per un anno. 7 La provincia di Valenza promise, non ostante la sua povertà 200.000 corone. 8 Preparativi per una grande spedizione militare erano avviati già da lungo tempo, dovevano venir raccolti equipaggi in Spagna ed in Itaha, e esser tenute pronte 40 navi ; si pretendeva sapere, che con questo si trattava davvero dell’impresa generalmente attesa contro l’Inghilterra. Osservatori più cauti pensavano invero, una tale spedizione essere impossibile, finché non fosse sottomessa la Fiandra, e non fossero accordati dal papa i consueti sussidi finanziari, 9 e che questi soccorsi economici non dovevano essere scarsi. Il più grande eroe del mare, che avesse la Spagna, il valente 1 Giov. Dolftn, ambasciatore veneto in Parigi, il 12 settembre 1586, ibid. n. 407. 2 Relazione intorno a questo ibid. n. 513. 3 Relazione del 21 maggio 1587, presso Browìì n. 522. 4 Meyer 263 s. 5 Lippomano il 3 dicembre 1586, presso Brown n. 439. 6 « Spagnuoli dicono che il Re pensa et negotia, et la Regina d’Inghilterra opera et fa da vero». Lippomano il 21 maggio 1587, ibid. n. 518. 7 « Par che tutta la Spagna si lasci intendere di voler far dovero et dar ogni aiuto, dicendo che questa Regina d’Inghilterra et Draco vanno oscurando la grandezza di questo Serenissimo Re, et il valor della nation Spagnuola». Lippomano il 16 maggio 1587, ibid. n. 514. s Lippomano il 24 maggio 1587, ibid. n. 518. 9 Gradenigo il 10 agosto 1585, ibid. n. 280.