Vane ostilità contro Montalto - È fatto cardinale. 3t suo protettore Gliislieri era salito al trono pontificio col nome di Pio V. Ornai la sua carriera era decisa. Il nuovo papa, che nell’inquisizione aveva imparato a conoscer perfettamente fra Felice ed a stimarlo molto, lo nominò vicario generale dei minori conventuali, e il 15 novembre 1566 gli dette la diocesi di 8. Agata dei Goti nell’Italia inferiore.1 In entrambi i posti fra Felice dimostrò altrettanta energia che prudenza. Il suo breve governo dei minori conventuali (1566-1568) fu distinto particolarmente per i suoi sforzi per il miglio lamento della disciplina. Anche come vescovo, egli, che ora generalmente era chiamato Monsignor Montalto2 lavorò con sommo zelo secondo le direttive della riforma cattolica.3 Pio V fu al sommo contento dell’opera sua, riconoscendo sempre meglio in lui uno spirito affine. Il vescovo di S. Agata dei Goti, che fin dal 1555 dal sopra-nome di suo padre si chiamava Peretti,4 godeva presso del papa di un favore ognor crescente. Questo però non dette tregua ai suoi invidiosi della Curia, cui allora segretamente si era colle-gato anche il cardinal Bonelli. Dapprima fu rimproverato a Pe retti l’uso arbitrario e vietato del danaro del suo ordine. Gli fu facile a questo riguardo giustificarsi presso Pio Y, poiché questi riconobbe subito la fonte e l’insussistenza dell’ accusa.6 Più pericolosa per Montalto parve che dovesse diventare un’ altra accusa ; egli, così veniva divulgato, ha dimenticato completamente la sua povertà religiosa, ornato con sfarzo la sua casa, e con ciò suscitato dello scandalo. Queste dicerie divennero così gravi, che Pio Y decise di persuadersi da se stesso della verità dell’accusa. Del tutto inatteso si presentò egli nel convento dei minori ai SS. Apostoli e si diresse tosto all’appartamento di Peretti. Già l’aspetto delle nude pareti lo persuase, di essere davanti ad una infame calunnia. « Cosa si' trova dunque ivi, in quelle grosse teriam prudenter ratus egit eum Pontífice, ut ad contentiones quae nullum reperient exitum praecedendas Montaltum aliqua honoris causa ablegaret. Sixtus Y P. M. c. 9, Archivio segreto pontificio. 1 Vedi Gulik-Kcbel III, 109 ; Sparacio, Sisto V 40 s. Sisto V indicava ancora poco prima della sua morte, la sua attività nell’inquisizione come fonte del favore nel quale egli si trovò presso Pio V, e che decise della sua ascensione ; vedi la relazione del cardinale Aragona del 21 agosto 1590, presso IICbner I, 227, n. 1. 2 Vedi Pistolesi, Sisto V 70. 3 Cfr. Tempesti I, 70 s. IIoi.zapfel 590. II calice che Sisto V adoperava quando era vescovo di Sant’Agata, si trova ora nella Chiesa di Santa Lucia in Grottammare. Cfr. sotto p. 85 n. 1. 4 Cfr. Pistolesi in Picen. Seraphic. 1915, 837 s. Sparagio, Sisto V 12, 40 s. Nelle sue lettere precedenti egli si chiama soltanto « Fra Felice de Montalto»; vedi Tempesti L-25. Pastor nelle Mitteiì. des òsterr. Instituts III 636 s. 5 Cfr. la * Relazione del 1574, B i b 1. Corsini in Roma.