Programma di Minucci per la restaurazione cattolica in Germania. 371 cattolici, poiché è evidente, quale' decisiva influenza esercitino essi negli affari di Stato. Espressamente esorta a proseguire nehe disposizioni che a questo riguardo furono prese da Gregorio XIII. Nel tratto seguente, Minucci rivolge l’attenzione all’importanza del tribunale della camera imperiale. Se il protestantesimo vi penetrerà ancor più, i cattolici non potranno mai raggiungere il loro diritto. Per conservare l’elemento cattolico in questo tribunale, Minucci fa minute proposte, gli assessori di nazioni cattoliche devono essere indotti ad emettere la professione di fede Tridentina, e tutti i nuovi nominati essere obbhgati al giuramento, di non cambiare la loro religione, e nel caso che lo facessero, di rinunziare al loro posto. Naturalmente tratta Minucci anche del pericoloso movimento per l’indipendenza, che si dirige principalmente contro la riserva del clero. A questo riguardo egli rivolge l’attenzione all’importante scritto del segretario del Consiglio imperiale Andrea Erstenberger 1 edito nel 1588, che occorre sia tradotto in latino. Come altri che avevano pronunziato il loro giudizio su questo, anche Minucci ripone non piccole speranze in uno sfruttamento della divisione nel campo protestante, però egli opina, che più ancora che da questa discordia, potrà esser tratto grande vantaggio dal ristabilimento di una forte unione fra cattolici. Per ottener ciò dovrebbero i nunzi adoperarsi con tutti i mezzi. Particolarmente importante sarebbe il mantenimento delle buone relazioni fra l’Austria e la Baviera. In fine del suo memoriale ritorna Minucci ancora una volta, su quanto dipende dal contegno dell’imperatore, per la restaurazione cattolica. Il capo supremo dell’impero, così egli pensa, andrebbe spronato ad incitare gli altri principi cattolici, con la sua autorità ed il suo esempio nei suoi Stati ereditari, a non tollerare nei loro territori, sudditi di fede diversa come ciò avviene nei territori protestanti. Particolarmente i vescovi potrebbero tentare, valendosi del diritto riformatore che ad essi spetta per la pace di Augusta, come lo dimostra l’esempio di quello di Wurzburg. Essi potrebbero impedire ugualmente le offese che si recano ai cattolici nelle città dell’impero, e vigilare per la sicurezza del clero e dei religiosi, che allora la potenza della verità depressa con la forza per riguardi terreni, si aprirebbe vittoriosamente la via. Al minacciante pericolo di un’azione concorde e violenta dei protestanti, che per forza materiale sono di gran lunga superiori ai cattolici si deve far fronte, col cercare di rinforzare la lega di Lands-berg, coll’accessione dell’arciduca Ferdinando, degli elettori del Reno, e del duca di Cleve, attirando in questa lega difensiva 1 Cfr. ,JANSSEX-PASTOR V, 461 8.