280 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo Y. volere venne qui in aiuto di Walsingham l’imprudente agente di Maria, Tomasso Morgan. La sua prigionia nella Bastiglia doveva impedire a Morgan, di formarsi un sicuro giudizio su i visitatori, che da lui volevano essere raccomandati a Maria. Così avvenne che persone al servizio di Walsingham, munite di lettere commendatizie di Morgan, si spingessero fino a lei, e sulla base di queste lettere trovassero fiducia presso di essa. Come disse più tardi Alien 1 furono gli stessi servi di Maria, che la precipitarono nella rovina. La « congiura » ed il supplizio di Parry aveva valso alla regina di Scozia l’inasprimento della sua prigionia: alla fine del 1585 fu • portata a Chartley, un antico castello malsano, nei cui freddi ambienti mancarono nei primi giorni le più comuni comodità della vita. 2 Come un cattivo presagio i cattolici giudicarono che la sorveglianza di Maria non fosse più affidata ad un rappresentante dell’alta nobilità, ma ad un uomo di un rango piuttosto basso, ad Amias Poulet, il quale inoltre era intieramente penetrato dei principi dei puritani, i nemici mortali della regina.1 Per tre mesi Maria restò nella sua nuova dimora, isolata da ogni contatto col mondo esteriore. 4 Quindi le si fece sapere che essa potrebbe ricevere e spedire lettere per mezzo del suo birraio nei barili che egli portava pieni e che riprendeva vuoti. Per la prima volta dopo lungo tempo dovette quindi rallegrarsi di nuovo la prigioniera regina nel ricevere prove dell’attaccamento dei suoi amici. Essa non sospettò, che le si tendeva un tranello: non entrava e non usciva alcuna lettera nei barili del suo birraio, che, trascritta dall’abile decifratore Thomas Phelippes, non fosse presentata a Walsingham. 6 La stessa prima missiva che Maria ricevette per mezzo del birraio, fu anche la prima maglia della rete ordita, in cui la regina si involgeva sempre più; lì dentro trovavasi una lettera commendatizia di Morgan per Gilberto Gifford : quell’uomo astuto, che secondo l’espressione di Enrico III, era stato incaricato dai signori del consiglio segreto di Elisabetta di perdere la regina di Scozia 6 e che magistralmente eseguì questo compito. 1 Presso Pollen loc. cit. 243. 2 Kervyn de Lettenhove I, 120 s. Sembra, che Maria stessa desiderasse di lasciare Tutbury. Pollen, Mary lii. 3 Kervyn de Lettenhove I, 118, 129. Cfr. The Letter Boole of Sir Amias Poulet, keeper of Mary Queen of Scots, ed. by John Morris, Londra, 1874. 4 Kervyn de Lettenhove I, 133 ; Pollen, Mary lvi. 6 Kervyn de Lettenhove I, 190. Intorno a Phelippes v. ibid. 160-163 e Pollen Mary lui s. 6 Kervyn, de Lettenhove I, 176. Morgan scrive il 25 gennaio 1586 di aver consegnato a Gifford solo poche righe (ibid. 180) ; nella forma invece, nella quale viene data la sua lettera di raccomandazione, questa ha una lunghezza considerevole (ibid. 191). Essa fu allungata, così è da supporre, da Philippes. L’abbozzo della lettera, scritto di pugno di Phelippes, è datato secondo il vecchio stile (ibid. 185).