Malattia del Papa. 407 sul ricomparire dei banditi1 potevano esercitare solo un’influenza dannosa sulla sua salute. 2 Sisto V aveva spesso espresso, che un principe deve morire in mezzo agli affari del suo ufficio.3 Abituato continuamente a non risparmiare se stesso, il vecchio pontefice, indebolito dalla febbre, dalle ansie e dalle inquietudini anche ora non usò il minimo riguardo alla sua salute. Così non si lasciò trattenere il 18 agosto dal prender parte a piedi alla processione alla Chiesa nazionale di S. Maria dell’Anima con la quale doveva venir ringraziato Iddio per il ritorno del margravio Giacomo von Baden al cattolicismo. 4 Egh ne riportò un raffreddore. 5 Dopo esser venuto il giorno seguente ad uno scambio di parole sommamente aspro con l’ambasciatore di Spagna, il papa soggiacque il 20 agosto ad un forte attacco di febbre. Non curante, il 21 assistette alla Congregazione francese. “ Un nuovo, grave attacco di febbre che ne conseguì mise i famigliari di Sisto Y nella più giusta inquietudine. Furon tosto chiamati i medici, il Cardinal Montalto, e più tardi pure il Datario. I medici restarono la notte al Quirinale. 7 Sisto Y era stato sempre un ammalato indocile. Poiché egh possedeva alcune nozioni mediche amava conversare e intrattenersi con i medici su la sua salute, nel eh è soleva giudicare le loro cure ed addurre brani di Ippocrate, Galeno ed Avicenna. Non era stato mai abituato a seguire i consigli che gli si davano, anche adesso fece lo stesso. Il 22 agosto si alzò dal suo letto, mangiò meloni e bevve vino ghiacciato con neve, nel mentre trattava con il Datario e sottoscriveva delle suppliche. Anche il 23 agosto già gravemente ammalato, sbrigò affari di Stato. Il suo dintorno fu stupito, allorché alla sera di questo giorno egh si trovò senza febbre. Sisto V credette ora di aver superato il pericolo, e ciò tanto più, in quanto il mattino del 24 agosto si sentì meglio. Lasciò il letto, ed esternò il desiderio di ascoltare la S. Messa, ricevere i cardinali e presiedere l’adunanza deh’ Inquisizione, solita a tenersi in 1 Gir. sopra p. 67 s. 2 II ben informato Maffei dice nelle sue Historiae (64),. che Sisto V sia morto « n.on tam senio morbo consumptus quain animi angore curisque oli suscepta recens cum Philippo rege certamina». Cfr. anche la lettera di van Win-ghens del 1° settembre 1590 presso Orbaan, Sixtine Rome 275. 3 Vedi Cicarella, Vita Sititi V. 4 Vedi ibid. Cfr. Ehses II, 497, n. 1. 5 Vedi Weech nella Zeitschr. f. die Oesch. des Oberrheins N. F. VII, 662, n. 1. 6 Cfr. sopra p. 275. 7 Vedi la Relazione di Badoer del 25 agosto 1590 presso Mutinelli I, 185 s., la quale è sfuggita a Hùbner (III, 514 s.). Il racconto di Badoer descrive assieme a Cicarella (loc. cit.) autenticamente la malattia mortale di Sisto V. Intorno ai medici di Sisto V v. oltre a Marini I, 462 s. ancora G. Pinto, Sisto V e l’igiene in Boma, Roma 1880, 6 n. 4.