Opera riformatrice di Caligari nunzio a Graz. 343 Praga era in relazioni tese con Sega, come già con Malaspina. Medek, così riferiva Sega, odia i nunzi ed i Gesuiti, e tutta la nazione godrebbe se venisse chiamato a Roma.1 Anche Caligari, nunzio di Graz ebbe da lottare contro gravi difficoltà. Sisto Y lo aveva avvertito, di cercare presso quella corte, che nel consiglio segreto dell’arciduca Carlo, venissero ammessi solo cattohci e venissero licenziati gli eretici, come pure di vegliare affinchè in Gray ed in tutte le città del principato, venisse vietato l’esercizio della confessione di Augusta. Infine il nunzio doveva cercar di ottenere pure con la sua visita, con gli avvertimenti e con i castighi la riforma dei prelati e dei religiosi. 2 Neh’attuazione di questo indirizzo Caligari non mancò di zelo. Per la riforma delle condizioni religiose fu di grande importanza, che proprio al principio del pontificato di Sisto V, con la cooperazione del Nunzio, si riuscisse a portare alle sedi vacanti di La-vant e Seckau due vescovi, che dovevan presto diventare i pionieri della riforma e restaurazione cattolica nell’Austria centrale. Furono essi Giorgio Stobàus, un allievo del collegio germanico in Roma3 e Martino Bremer, che fin dal 1585 aveva iniziato ima completa visita della sua diocesi.4 Poiché Caligari trovò un forte sostegno anche nel vescovo di Laiback, Giovanni Tautcher che fin dal 1584 con il permesso della Santa Sede, dimorava in Graz, quale vicario e presidente del governo,5 come pure nei Gesuiti,0 si potè sperare su di un successivo miglioramento delle cose, che eran tuttora molto preoccupanti, dato che quasi tutta 1 Vedi ibid. I, xlvii, 356, 367. Cfr. Kröss 580. Siccome altrove son riferite cose lodevoli sul conto di Medek (v. Schmidlin 150), il giudizio di Sega dovrà essere modificato. 2 Vedi Schuster, Fürstbischof 31. Brenner 644. Con questa monografia, basata su vaste ricerche archivistiche scritta in una lingua classica e spassionata, si accorda in molti punti la descrizione pure attinta da numerose fonti archivistiche, ma non sempre oggettiva, nè abbastanza dominante la materia, di Loserth: Reformation u. Gegenreformation in den innerösterr. Landen im 16 Jahrh. Stoccarda 1898. Cfr. la critica di ambedue le opere da parte del Dr. Starzer, il quale come socio dell’istituto storico austriaco in Koma, si occupò intensamente dell’epoca qui in questione, neU’Hisi. Jahrbuch XXI, 531 s. Loserth chiama il nunzio tenacemente (pp. 505, 521, 599, 600), Vescovo di Britonoria, 3 un’espressione che viene pure spesso ripetuta negli atti e nelle corrispondenze (p. xxxi e 563). Deve dirsi: Brictinorium (Bertinoro). 3 Cfr. Stepischnegg nell 'Archiv., f. österr. Geschichtsquellen XV, 73 s.; Mayr-Deisinger nella Zeitschrift f. Allg. Gesch. IV (1887) 124 s.; Kobitsch, Gesch. des Protest, in der Steiermark 181 s.; Steinhuber I2, 337 s.; Reichen-berger I, 444; Schmidlin 104 s. Stobäus si meritava una monografia, come Brenner la ebbe da Schuster, perchè il lavoro di Stepischnegg non basta, ancor meno quello di Mayr-Deisinger. 4 Vedi Schuster, 31. Brenner 197 ss., 247 s. 5 Vedi Schmidlin 33 s. 0 Vedi Reichenberger I, 436.