Documenti inediti e comunicazioni d’archivi. N. 83-88. 639 4. Il difetto certamente più grave, oltre alla trascuranza quasi totale delle negoziazioni riguardanti la Francia, presso Ranke, è il sorvolare sulle relazioni così importanti tra Madrid e Roma. Un diplomatico, il barone Alessandro de Hübner, ex ambasciatore austriaco alla corte pontificia, intraprese il supplemento di queste lacune. La sua biografia di Sisto Y, comparsa nel 1870 prima in lingua francese, quindi pure in traduzione inglese, italiana e tedesca, quest’ ultima abbastanza difettosa, è un lavoro di un valore duraturo. L’autore ci dà in un modo severamente obbiettivo una descrizione oltremodo attraente, della molteplice e svariata attività del papa. Reumont, lia apprezzato in una recensione molto dettagliata nel Banner Theol. Lit. Blatt, 1870, nn. 16-17, i pregi di quest’opera, ma non ha neanche taciuto i suoi difetti. Tra questi conto, oltre alla trascuranza della letteratura stampata, sopratutto la disposizione errata. Come Reumond osserva con ragione, anche la delucidazione delle condizioni interne e dello Stato della Chiesa, e quelle della direzione spirituale e religiosa, lasciano a desiderare. Se anche i torbidi francesi, descritti in modo perfetto, siano posti un po’ troppo in prima vista, sono pure in generale trattate con conoscenza della materia e con esattezza le relazioni politiche, sottoposte alle influenze religiose, del papato verso l’Italia e tutta l’Europa.1 A questo giudizio ben ponderato, si è unito in sostanza Maurenbrecher (Hist. Zeit sehr. XXVIII, 1S1 ss.) ed ha osservato giustamente, che trasparisce dovunque che un diplomatico di mestiere aveva composto questa narrazione tranquilla limpida e logica. H . R u mi p nel Lit. Handweiser 1875, 153 ss., ha ancora rilevato che Hübner ha trascurato troppo altre fonti, principalmente le bolle del papa, non ostante l’abbondanza delle corrispondenze diplomatiche da lui consultate. A prescindere dal fatto che in conseguenza di ciò nelle descrizioni dell’amministrazione ecclesiastica sono rimaste molte lacune, recò questo ancora un altro danno. «Appunto presso Sisto, del quale si può supporre con certezza ch’egli abbia dato un’impronta personale al testo delle sue bolle, sarebbe stato pure interessante accanto a tante parole del suo conversare quotidiano ascoltare per un raffronto, talvolta anche la parola solenne dei decreti ».2 In queste critiche non viene accennata la circostanza, che Hübner non aveva consultato abbastanza esaurientemente il materiale diplomatico per gli anni 1585-1590, come lo suppose ancora Herre (Papstwahlen 365, n. 1). Sulla pagina di titolo, nomina Hübner quali fonti della sua opera le corrispondenze diplomatiche dell’Archivio segreto pontificio e degli Archivi di Simanca, Venezia, Parigi, Vienna e Firenze. Mentre i cinque ultimi menzionati sono stati in sostanza molto ben sfruttati, sono le comunicazioni tolte dall’Archivio segreto pontificio del tutto insufficienti. Valga per scusa di Hiibner, che durante la gelosa amministrazione di A. Theiner, pur ad un uomo della sua posizione, l’accesso a questi tesori sarà stato molto difficile, forse persino impossibile. Ma 1 La cognizione delle località lascia talvolta molto a desiderare presso Hübner. Egli è bensì stato in Montalto, ma resta incomprensibile, come possa dire (I, 216) che di là si vedessero le Puglie. 2 Cfr. anche la Revue crii. 1872, II 397 s.