Invio del duca di Nevera. 205 in seconda linea, ohe la Francia restasse come grande potenza. L’aiuto della Spagna poi, col cui mezzo solo la lega poteva vincere, presso la più parte dei francesi, non esclusi molti collegati, era antipopolare ; poteva sorgere il pericolo che il vacillante re con il grande partito medio, che a lui aderiva come a legittimo covrano, e che allo stesso tempo era cattolico ed antispagnuolo, venisse spinto dalla parte degli Ugonotti. Il bene della religione, come la salvezza della Francia, così giudicò quindi assai giustamente Sisto Y, potrà raggiungersi solo, se verrà rimossa la scissione dei cattolici francesi, e se tutti i seguaci della fede cattolica verranno raccolti sotto un sol vessillo. Tale convincimento determinò la condotta del papa. Poiché però il momento, di intervenire con buon risultato, non gli sembrò ancor giunto, occorreva dapprima guadagnar tempo. Frattanto il 2 giugno 15H5 giungeva in Roma il duca di Nevers, Luigi Gonzaga, accompagnato dal cardinale Baudemont Carlo di Lorena. 1 Egli doveva ottenere quello che non era stato possibile di raggiungere sotto Gregorio XIII : manifesta e decisa adesione alla lega, e pubblicazione di una bolla, che escludesse Enrico di Navarra e Condé dalla successione al trono a causa della loro eresia. Secondo il prudente consiglio dell’ambasciatore spagnuolo Nevers si rivolse in preferenza al sentimento religioso del Papa. Appoggiato da Pellev^, egli gli espose con eloquenti parole, come la lega non avesse per scopo alcuna rivoluzione contro il debole re, ma lavorasse solo per il bene nazionale e religioso della Francia. Il duca, così disse il papa a Yivonne, mi giurò, che i suoi amici non cercavano altro, che servire Enrico di Valois e cacciare gli eretici. Il capo della Chiesa non poteva certo censurar questo. In un’altra udienza disse il papa: Se il re finalmente agisse, noi non saremmo costretti, di far questo in sua vece. «Comunicate al re, che io voglio aiutare Sua Maestà con tutte le mie forze, però sotto condizione, che egli non si immischi con gli Ugonotti, ma che invece li cacci dal suo regno. Io ora ho l’assicurazione, che i collegati vogliono sol questo ».2 Xevers e Baudemont già credevano di aver viuto la partita. 3 1 Vedi 1’ * Avviso del 4 giugno 1585, Urb. 1053, p. 240, Biblioteca Vaticana, e la * Relazione di C. Capilupi del 3 giugno 1585, Archivio Gonzaga in Mantova. H. de la Ferrière (Lettres de Cath. de Médicis VIII xxvii) erroneamente fa arrivare Nevers appena il 12 giugno a Roma. Intorno alle lettere falsificate di Nevers in Mémoires du duo de Nevers I, 665 edite da M. le Roy de Gomberville 1665, v. Bremond nella Revue des quest, hist. XXXV (1884) 226 s. 2 Vedi Bremond 177, s. 3 Anche C. Capilupi nelle sue * Relazioni cifrate del 12 e 15 giugno 1585, crede di poter comunicare che Sisto V procederebbe secondo i desideri di