Relazioni con Venezia durante l’ambasceria di tir itti. 389 st-ente. Non appena essa ebbe sentore dell’intenzione del papa di comprare, come in Napoli, così pure in Venezia, un palazzo proprio per il nunzio, onde tener alto il prestigio della Sede Apostolica. Venezia acquistò dagli eredi del doge Andrea G ritti per 25 000 ducati, nel Campo Francesco della Vigna, il palazzo sinora tenuto in affitto dal nunzio di Venezia, e il 30 agosto 1586 lo donò al papa come segno di attaccamento e di devozione. 1 Pur tuttavia di fronte alle tendenze cesaro-papiste dei veneziani il periodo di ambasceria del Gritti non potè passare del tutto sereno. Una volta, nella primavera 1587 sembrò che si dovesse venire ad un serio conflitto, per il preteso diritto della Signoria, di nominare l’abbate di San Cipriano a Murano. Riuscì però al sentimento pacifico del papa, di trovare un compromesso soddisfacente. 2 Al desiderio della Signoria di mantenere il calendario Giuliano nei possessi di levante, Sisto V acconsentì tanto più facilmente, in quanto egli in modo inesplicabile misconosceva intieramente l’importanza e l’utilità del cambiamento introdotto dal suo predecessore. 3 II nunzio, Girolamo Matteucci, arcivescovo di Ragusa nominato nel novembre 1587 in sostituzione di Costa 1 era una persona assolutamente accetta alla repubblica.5 Nell’aprile 1589 l’ambasceria in Roma fu nuovamente occupata da Alberto Ba-doer. 8 Questo diplomatico sotto ogni rapporto superiore al suo 1 Vedi Acta consist. 844, 847; Dengiu., Palazzo di Venezia 110 s. 2 Vedi Gritti 344; inoltre Acta consist. 850 e Tempesti I, 674 s. Cfr. la * Lettera di Malegnani del 28 febbraio 1587, Archivio Gonzaga in Mantova. 3 Cardinal Santori nota al 16 luglio 1590: * Io intercedetti per Pera, Chios, Albania per l’uso dell’antico calendario. « S. S. se ne contentò, dicendo molto male del nuovo, et che tutti se possano servire del vecchio in quelle parti, come anco havrebbe concesso in queste, se ne fusse stato ricerco dal-l’Imp.re o da qualche re, et per questo così concesse in Candia ad instantia de’ Venetiani, et che io li scriva, che S. S. ce lo concede ». Diarium audient. card. 8. Severinae, Archivio segreto pontificio LII, 19. 4 Nel * Breve al doge, in data 1587 nov. 16, che comunica la nomina, è detto: Iam dudum perspectam habemus praestantem fidem, prudentiam, integritatem ven. fratris Hieronymi archiep. Ragusini, cuius etiam opera gravissirnis in rebus usi sumus. Orig. nell’ Archivio di Stato in Venezia. Ibid. * Breve al doge dell’8 gennaio 1590: Matteucci richiamato a Roma, al suo posto viene eletto nunzio ordinario Marcellus (Aquaviva) archiep. Hydruntinus; il * Breve di nomina per questi, dell’8 gennaio 1590, nel- 1 Arni. 44, t. 29, Archivio segreto pontificio. 5 II 5 dicembre 1587 scrisse Sisto V al doge: * Gaudemus ita evenisse ut volebamus omne scilicet ex pacto (quod ex tuis litteris cognovimus) satis-factum esse nobilitati tuae in ven. fratre Caesare archiep. Capuano quo apud te nuncio usi sumum. Quae tibi reipublicaeque tuae sunt iucunda, nobis acci-dunt iucundissima. Prudentiam tuam plurimi facimus, pietatem unico dili-gimus, tibi reipublicaeque tuae summa omnia a Domino precainur. Orig. nell’ Archivio di Stato in Venezia. 6 Vedi il * Breve al doge del 10 aprile 1589, Orig. nell’ Archivio di Stato in Venezia.