12 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo I. Collegio, quasi rappresentava in sè l’epoca, che condusse dalla fine della Rinascenza alla riforma e restaurazione cattolica.1 Come Paolo III, cui gli era debitore della sua promozione, così anche Alessandro Farnese erasi familiarizzato al nuovo tempo, che esigeva imperiosamente la preferenza delle tendenze religiose. Trasformato dal contatto di Ignazio di Loiola e di Filippo Neri, egli si diportò non solo da generoso Mecenate degli artisti e dei dotti, ma da promotore di tutte le aspirazioni cattoliche. Il suo particolare favore fu rivolto alla Compagnia di Gesù, cui egli edificò in Roma nel Gesù una Chiesa sontuosa, che diventò il modello di numerose costruzioni sacre dell’età seguente.* Dopo la morte di Paolo III, il cardinale Farnese aveva veduto eleggere, governare e morire sei papi. L’importanza, che egli ebbe in tutti i conclavi passati, fu così grande, che egli fu denominato « il creatore di papi ». Questa volta egli sperò di poter imporre la propria elezione, e così portare ad un risultato vittorioso il suo antagonismo verso Medici, il suo antico rivale.3 Al primo sguardo sembrò egli di fronte a questi in forte vantaggio. Presso il popolo romano Farnese godeva, per la generosità con cui faceva uso delle sue grandiose ricchezze, di una venerazione, che non poteva essere più grande. Allo stesso tempo egli era al sommo amato anche nel sacro collegio ; per il suo sentimento strettamente religioso e per il suo naturale amabile ed attraente, si era conquistato fra i suoi colleghi numerosi amici. Non ostante ciò, Medici era deciso di fare tutto il possibile, per impedire una riuscita di Farnese nel conclave. Furon decisivi a tale scopo i motivi politici. Vi era da temere, se Farnese perveniva a capo del- lo Stato Pontificio, che la potenza del suo fratello, il duca di Parma, raggiungesse una tale ascesa, da venir minacciato nella sua esistenza il gran ducato di Toscana e ciò specialmente qualora pur anche la Spagna si schierasse dalla parte dei Farnesi.4 In conseguenza dell’antagonismo fra Farnese e Medici, già nel tempo di Gregorio XIII, il collegio cardinalizio erasi diviso in due campi ; ed ora doveva venir combattuta la battaglia decisiva. Ambedue i rivali si sforzarono con sommo impegno di guadagnare l’influente cardinale Este e i nepoti dei tre ultimi papi : Altemps, Bonelli, e Filippo Boncompagni. Boncompagni promise a Farnese l’appoggio del suo partito, il che parve tanto più importante, in quanto prendevano parte al conclave 16 cardinali 1 Cfr. la presente opera vol. V, p. 92, u. 7. 2 Cfr. la presente opera vol. IX, 808 s. 3 Che Farnese sperasse di diventare papa, fu comunicato da Sporeno già il 31 dicembre 1583 all’arciduca Ferdinando delTirolo, * Relazione nell’A r -chivio Dipartimentale in Innsbruck. 4 Vedi Hübner I 158.