634 Appendice. riodo più recente. « Necque ut eaetera desint, aberit fides, quando me a saeculi fluctibus atque ambitionis aestu longe semotum, necque gratia necque odium a recto sénsu detorquet, et mihi ad cognoscenda rerum eventa non solum sed etiam eventorum causas atque consilia, praeter communem vulgi notitiam interiores principum literae atque ipsa de-mum arcana tabularia patuerunt» (p. 1). L’autore si dimostra clifatti assai ben informato. Alcuni dei suoi giudizi sono di sommo interesse. Ammirevole è il modo con cui egli sa descrivere succintamente gli avvenimenti intricati. Dal modo con cui espone, si riconosce l’autore degli (• Annales » di Gregorio XIII. 6. Antonio Cicarella. Mentre il lavoro di Maffei porta il carattere di Annali della storia ecclesiastica degli anni 1585/90, è la Vita Sixti V d’Antonio Cicarella (t 1599) una vera biografia. Essa si trova nelle edizioni più recenti del Platina. Come Maffei, così scrive pure Cicarella in un latino molto bello. Egli tiene talmente alla purezza della lingua, che nell’usare la parola commissario vi aggiunge : « Ignosce, lector, quocl barbaris vocabulis utor, ubi latina non liabemns congrua ». Cicarella racconta dettagliatamente i precedenti del papa, però non senza errori. Così lo fa egli predicare in Perugia nel 1553, e poi andare a Napoli e nel 1555 a Genova. Ciò non corrisponde alle note del notiziario di Sisto V (v. Arch. Rotti., V, 301). Dopo la narrazione dell’elezione, incoronazione e delle prime prove della severità del nuovo papa, passa l’autore subito alle imprese edilizie, intorno alle quali egli dà delle indicazioni dettagliate ed interessanti. Dopo che egli ha trattato in complesso quest’attività del suo eroe, dice intorno all’ ulteriore divisione del suo lavoro quanto segue: «Diceinus itaque primo de rebus quibusdam inter illuni et principes actis: deinde de modo quo populum suum in administratione publica tractavit, qua moderatione in propria vita affectibusque suis temperandis usus est; quibus subiciemus alias etiam res ab ilio tractatas, gestas, institutas et in usum Ecclesiam rei-publicaeque ordinata«. Denique infirmitatem seu morbum et morteni ipsam, qua extinctus est, commemorabimus ». Cicarella visse ancora per vedere il grande mutamento a discapito della Spagna. Perciò egli non ebbe ritegno di esternarsi apertamente intorno all’opporsi di Sisto Y .alle intenzioni di Filippo II nei riguardi della Francia. 7. Memorie del pontificato di Sisto V. L’autore di queste Memorie non può esser considerato che in modo limitato quale contemporaneo,1 poiché esse non giungono che sino all’anno 1587. L’autore non si fa conoscere.2 Ma egli aveva delle ottime 1 Egli era, come egli stesso dice, ancora un bambino allorquando fu innalzato l’obelisco vaticano. 2 Ranke osserva: L’autore «aveva scritto una vita di Gregorio XIII e perciò lo avran preso per Maffei, benché io non trovi del resto nessun motivo d’identificario con questo gesuita » (III, 73*). Quest’osservazione è giù-