44-8 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo Vili. strade aveva facilitato la visita alle Sette Chiese.1 Eranvi pur tuttavia anche persone che giudicavano sfavorevolmente. È di «sse il relatore del granduca di Toscana, il quale nel maggio 1587 lamentava, che in seguito alla costruzione delle nuove vie scomparissero case, anzi persino venerandi santuarii. « Qui - così si dice nella relazione - gli edilìzi sono tormentati come gli uomini : solo Castel S. Angelo trionfa cambiando oro per pietre ».s Questa velenosa osservazione si riferisce al fatto, che per raccogliere i denari necessarii Sisto V vendette a varie riprese dei fondi, che per mancanza d’acqua o perchè coperti da macerie e rovine erano incolti. Nessun uomo d’intelletto può convenire in questo biasimo. <‘d anzi Sisto merita alta lode per avere saputo sopperire in tal modo alle spese dei suoi sforzi rivolti al bene comune.3 Ugualmente solo stoltezza può fare un rimprovero al papa della difficoltà della circolazione, inevitabile nella costruzione di strade.1 È giusto invece che si deplori il procedimento senza riguardi verso i monumenti antichi, ma vanno tenute in considerazione le idee di quel tempo. Persino nel fiore del Einascimento, l’alto entusiasmo per l’antichità non aveva potuto impedire, che il vandalismo penetrato dappertutto contro i monumenti medioevali, non si estendesse anche agli antichi, per i quali allora si destava generalmente la pietà.5 Se tutti i papi del Einascimento tolsero senza .scrupolo dalle antiche rovine romane i materiali occorrenti per le loro nuove fabbriche (travertino, marmo) e colonne, e devastarono anche venerandi ricordi del primo tempo cristiano,'1 non deve recar meraviglia l’identico agire di Sisto V.7 Tornò ad ulteriore scusa del papa il fatto che anche il suo architetto Fontana, come un tempo il Bramante, non trovava nulla di male nella distruzione dei resti dell’età antica. È significativo in proposito un passo nella descrizione che fa il Fontana delle costruzioni sistine, ove il celebre architetto non si perita menomamente di numerare fra le opere benemerite del suo padrone anche le demolizioni di importanti resti delle Terme Diocleziane ordinate da Sisto V perchè impedivano l’accesso a S. Maria degli 1 Vedi la * Relazione di Malegnani dell’11 febbraio 1587, Archivio ■G o n z a g a in Mantova. 2 Vedi Ademollo loc. cit. 32. Cfr. Hubner II, 134 s. 3 Vedi Hùbner II, 166 s. 1 Cfr. Ademollo loc. cit. 31 ss. 5 Cfr. Kraus-Sauer II, 2, 688 s. 6 Cfr. la presente opera, voi. I, 465 s., 617 s.; II, 202, 232; III, 507; IV. -521; V, 712. 7 Cfr. le numerose prove presso Lanciani IV, s.; v. anche II, 145 s.. Ili, 12 s.