502 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo Vili. giorno di pioggia l’aria è tornata pura, il sole tramontante dietro il Gianicolo colora in sanguigno il firmamento fino a che le case e chiese scendono lentamente nell’oscurità, s’accendono i primi lumi e la grandiosa massa netta e chiara si stacca dal cielo seminato di folgoreggianti stelle. Come la più bella, cosi la cupola di S. Pietro è la più grande opera che l’eterna Poma presenti. Da ogni punto essa dà un’impressione di grandiosità. Vista dal Pincio e dal Gianicolo, come dai Palazzi dei Cesari. Dalle cime dei Colli Albani, essa sola spicca come dominatrice fra tutti gli edifizi di Poma. Ovunque si stia nell’immensa melanconica Campagna, dappertutto si scorge la cupola di S. Pietro. Quando sono scomparsi tutti i palazzi e chiese, e torri e colli, quell’opera meravigliosa si vede ognora lanciarsi grande e alta nell’aria. Contrassegno regale della città dei sette colli, che reca al viaggiatore il primo e l’ultimo saluto della città dei papi, la cupola di S. Pietro è insieme il simbolo della Chiesa universale, e del suo centro, il papato. Colla cerchia maestosa di colonne che le girano attorno, essa, a guisa di grandiosa corona, adorna il sepolcro del pescatore di Galilea. La parola del divin Fondatore della Chiesa rivolta al Principe degli Apostoli ha detronizzato il Giove del Campidoglio e gli imperatori del Palatino ed elevato i titolari della Cattedra di Pietro a direttori d’un regno spirituale mondiale ognora rinnovantesi, al quale è assicurata esistenza senza tramonto. Ciò sente gagliardamente il pellegrino quando, inginocchiato all’augusto sepolcro, solleva lo sguardo alla cupola inondata da torrenti di luce. Sopra l’intersecazione delle navate sta in mosaico dorato il documento di fondazione del papato : Tu es Petrus, e in cima alla lanterna splendono in mosaico dorato le parole: Sancti Petri gloriae Sixtus Pontifex maximus V. Anno 1590. Artisticamente, un monumento dell’alto Einascimento, che raggiunse il compimento nel bel mezzo della restaurazione cattolica in virtù del suo rinnovato entusiasmo religioso, la più bella delle cupole che mano d’uomo abbia creata, diventò per tutti i tempi un simbolo incomparabile dell’antica Chiesa ringiovanita dopo la tempesta della scissione religiosa e della sua incessante cura per la diffusione del regno di Cristo fra tutti i popoli della terra.