274 Sisto Y. 1585-1590 — Libro 1 - Capitolo IV. della capitale francese, al sommo afflitta dalla fame 1 - rimandò l’invio in Francia dei due prelati, sconsigliato pure dai cardinali della congregazione francese. 2 Ma la sua decisione era presa. Tutti i diplomatici nella curia lo sentirono. Il papato - ciò era allora fermo - non si abbasserà ad istrumento di ambizioni politiche ; Filippo II e la lega non disporranno dei fumini della scomunica del Yaticano e dei tesori di Castel S. Angelo ; Roma tutelerà gli interessi della religione, ma allo stesso tempo quelli pure della Francia ; la Francia resterà cattolica, e come grande potenza non scomparirà ; verrà mantenuto l’equilibrio europeo e con esso anche la libertà della Santa Sede.3 La grande crisi era superata. Sisto V usciva vincitore dalla lunga ed aspra lotta, ma la vittoria fu conseguita a spese della sua vita. A consumare le forze della sua energica natura vi concorsero le ragioni più diverse : la continua eccitazione in cui lo tennero le inaudite lotte con gli spagnuoli ; il dolore che gli procurarono gli altrettanto ingiusti che offensivi rimproveri degli « exaltados » spagnuoli e collegati, quasi egli favorisse gli eretici, mentre in certi circoli di Venezia veniva diffamato quale mercenario di Filippo II, 4 le straordinarie difficoltà della sua posizione, che egli stesso due volte aveva peggiorato con errori politici ; la responsabilità, che gravava su lui nel decidere in questioni religiose così gravi, in fine l’impetuosità del suo temperamento. Il concistoro che Sisto Y tenne il 13 agosto doveva essere l’ultimo. Egli lo aprì con una caratteristica allocuzione. Come il Redentore Gesù Cristo, disse egli, divise con i suoi apostoli gioie e dolori, così anche egli, suo Vicario in terra, si sentiva obbligato di manifestare ai cardinali quali cose empissero il suo cuore di soddisfazione o di dolore. Oggi avea due confortanti notizie da comunicar loro : la prima riguardante il campo terreno, l’altra quello spirituale. Quanto al primo, poteva partecipare, che le sue galee avevano sequestrato tre navi pirate ; era questo il primo risultato che otteneva la sua squadra. La seconda notizia non era meno confortante. Il suo nunzio gli comunicava dalla Svizzera, quale salutare influsso avesse ivi esercitato il ritorno alla Chiesa 1 Sotto il 2 agosto 1590 scrisse Brumani * Delle cose di Francia non si sente altro più del scritto, ma tutti stanno con la bocca aperta per aspettare qualche gran novità. * Similmente il 4 agosto. Il 18 * riferisce Brumani, che Sisto V stesso gli abbia detto, di credere, che Navarra sarebbe fra breve entrato in Parigi. Archivio Gonzaga in Mantova. 2 Vedi la relazione autentica, usufruita da Hübner (II, 362). 3 A questa squisita caratterizzazione della situazione, fatta da parte di Hübner (II,; 363 s.) si unisce pure Herre (407 s.) 4 Vedi la Canzone Veneziana nelVArch. d. Soc. Bom. VII, 490 s., la quale rispecchia le idee di Sarpi, ciò che è sfuggito all’editore. Brumani nella sua * Relazione del 16 giugno 1590, Archivio Gonzaga in Mantova, accenna ad una canzone cantata in Savoia, che adirò il papa.