624 Appendice. lia potuto havere la solita audienza del sabato, con tutti clie i sudetti card'1 Mendozza et Deza la procurassero liieri et per placar più S. Stà li dissero che detto conte liavrebbe scritto a Napoli hoggi, che levassero quelli doi millia cinquecento Spagnoli de bisogno che sono qui alli confini del Stato ecclesiastico qui verso il regno, de quali S. Sta si era dolsciuta in congregatione, che soldati di bisogno si mettono alle marine ove non patono tanto come alle montagne in questi tempi, et che però si può credere che gli havessero fatti venire per spaventare tanto più, et la S. Stà rispose alli detti cardinali che il conte faccia quel che gli pare per debito, ch’egli non ha paura, che quando verrà saprà mettere in sieme 8m fanti che li andaranno a scacciare da quelli confini. Mi disse per ultimo che nel suo Pontificato non ha mai pensato di far dispiacere a S. Mtà ne a suoi stati, ma sì di proceder seco come padre, come fratello, come compagno alle cose dell’honor di Dio, ma se o il Re o i suoi ministri pensarano di violentare la volontà di S. Stà o disturbare i suoi stati farà vedere al mondo che Papa Sisto non è Paulo IV. Questo è quanto è passato degno di esser saputo dal-l’A. V.... Orig. Archivio Gonzaga in Mantova. 71. Matteo Bramano al duca di Mantova. 1 Roma, 7 aprile 1590. ... Alli cinque cardinali delle cose di Franza sono aggionti sei, cioè Arragona, che disse già bene per il Papa contro queste proteste, Colonna vecchio, amicissimo del Granduca, Comaro per Veue-tiani, Sforza pretendente del ducato di Milano, Monte, creatura del Granduca et che porta l’arme di Franza, V. A. pensi il resto. Se il card. Gonzaga era sano è opinione che vi entrava et il lassare il vecchio presente in Roma per porvi il nuovo sano era offesa al vecchio, così mi è stato detto. Nella prima congregatione, che fecero giovedì, fu detto a S. Stà che dasse il giuramento de silentio colla scomunica et S. S,il non lo volea fare, ma istato da Colonna S. Stà lo fece, et tiene certo che Colonna istasse per non essere obligato ma iscusato da relevare cosa alcuna a 11’amba sciatore di Spagna,2 che del resto et Cor-nai‘0 haverà licenza parlar al suo ambasciatore et Monte al suo et così Y. A. spero saperà il tutto. La raggione perchè S. Stà non si curava che si sapesse il tutto è perchè mi raccordo che la S. Stà mi disse a dì passati, cioè perchè 8. Stà non vuole più far altro per la lega, poiché il legato et ambasciatore di Spagna hanno rotto la sua orditura et l’hanno necessitato a dir il tutto in publica congregatione et però per Roma si ride del generalato dato già al duca d’Urbino poiché sarà al fine voce vana et generalato aereo et al fine sarà più honore a non liavere hauto tal nome et voce di generalato che haverlo liavuto... Orig. Archivio Gonzaga in Mantova. 1 Cfr. sopra p. 265. 2 La parto stampata in corsivo è cifrata.