Il nunzio di Svizzera Paravicini e L. Pfyffer. 377 A successore di Santoni,1 Sisto V nominava il 19 settembre 1587, Ottavio Paravicini, arcivescovo di Alessandria, un discepolo del dotto Baronio. 2 Difficilmente una nomina è stata indovinata come questa. Non ostante il profondo disgusto clie il nunzio trovò ben anche in un uomo così fedelmente cattolico quale era Lodovico Pfyffer, pure riuscì alla sua capacità diplomatica in un tempo meravigliosamente breve, di ristabilire del tutto i rapporti interrotti. Da ambo le parti fu riconosciuto chiaramente, che la meta comune, il mantenimento della fede cattolica, poteva ottenersi solo col massimo accordo possibile. Col venirsi incontro con tutta franchezza si sviluppò ben presto una completa fiducia, che maturò i migliori risultati. Il così influente Pfyffer divenne il migliore amico di Paravicini, egh lo mise a parte di tutti i suoi progetti. Come libero svizzero Pfyffer si espresse senza riserbo anche nel contegno del papa, mostrando però in questo sempre il suo inalterabile rispetto verso la Santa Sede e gli interessi della fede cattolica. A causa della sua vasta corrispondenza Pfyffer era in continua relazione non solo con tutta la Svizzera, ma pura,nche con Francia e Germania, egh potè quindi dare al nunzio lo più svariate notizie. Paravicini ebbe vive relazioni anche con Melchiorre Lussi di Stans, che dopo Pfyffer era il rappresentante più importante della Svizzera cattolica. Dòpo l’assemblea nazionale cattolica il nunzio invitò a pranzo i deputati il che riuscì così utile che fu raccomandato a tutti i suoi successori. 3 Da perfetto diplomatico Paravicini aveva per principio piuttosto ascoltare sempre che parlare. Sebbene molto cauto nel valutare le sue proprie vedute pure sapeva difendere la politica del suo sovrano con altrettanta prudenza che destrezza. Ciò si manifestò particolarmente allorché negli anni 1588 e 1589 il prudente contegno di attesa del papa di fronte agli avvenimenti francesi, suscitò gravi malintesi fra gh svizzeri intieramente devoti alla lega. Fu ahora, che Pfyffer si rivolse immediatamente al papa. Francamente egh gh espose le dannose conseguenze, che portava seco il suo rifiuto di pagare il soldo promesso dal Cardinal Caetani al reggimento svizzero chiamato in aiuto della lega. 1 1 Cfr. Mayer I, 309 n. 3. 2 11 breve del 19 settembre 1587 nell'Archiv. f. scheweiz Reformationsyesch. II, 69. Cfr. la lettera di Montaltopresso Ehses-Meister I, 270 egli atti presso Wrnz, 427 s„ 432. 3 Vedi Segesser, Pfyffer III, 1, 289 s., ove sono utilizzate le relazioni di nunziatura di Paravicini, esistenti nell’A rcbivio segreto ponti-tic i o. L’asserzione tolta per parte di Segesser da Ranke riguardo la nunziatura di Svizzera come osservatorio, secondo Mei ster (I, lxxix) non è conforme al tempo di Paravicini. Confronta pure gli estratti dalle relazioni di Paravicini, comunicati da Mossmann (Un échec de Henri IV en Alsace 43 s.). . ‘Vedi Segesser, Pfyffer III, 1, 293 s., IV, 86 s.; Mayer I, 324 s.