512 Libro II - Capitolo I — Urbano VII (1590). che non solo la tiepidezza del partito spagnuolo si opponeva a questa candidatura, ma che egli, in conseguenza della continua azione segreta dei fiorentini, non poteva contare nemmeno su i suoi stessi seguaci. Montalto resistette con tanta violenza, che si temeva già un lungo conclave.1 Lasciò cadere Colonna solo quando Madruzzo gli dichiarò, che egli non poteva sostenerlo con il suo voto, mentre allo stesso tempo Federico Borromeo dichiarava che la sua coscienza gli vietava di votare per Colonna. A tutto questo si aggiunse anche l’opposizione del cardinale Sforza, il capo dei cardinali di Gregorio XIII. Colonna finalmente fu abbastanza prudente di rinunziare da sè. In questo momento entrò in scena quel cardinale, « sul quale solo non si urtavano gli interessi dei partiti cui spettava la decisione »,2 Giambattista Castagna. Già nello scrutinio del mattino del 14 settembre egli raccoglieva su di sè 20 voti.8 Come gli spa-gnuoli ed i fiorentini si schierarono per lui, così anche Sforza coi suoi, e in fine i cardinali genovesi di Sisto V. Ma Montalto tuttora resisteva. Se egli finalmente cedette nella sua opposizione, si dovette non solo alle pressioni dei fiorentini, ma anche alla circostanza che Sforza, Altemps, e i due Gonzaga ed i due Colonna si impegnarono a votare nel prossimo conclave per uno dei cardinali di SistoV.4 Era la sera del 14 settembre quando avvenne la decisione. Il giorno seguente Castagna fu eletto concordemente papa. Interrogato dal maestro delle cerimonie, Francesco Mucanzio, quale nome volesse prendere, egli rispose, che volendo portare un antico nome di papi, voleva chiamarsi Urbano VII. 5 1 « Vuole star duro in una sua creatura et crepare in conclave », dice 1’ * Avviso dell’8 settembre 1590, Urb. 1058 p. 455, Biblioteca Vaticana. L’inviato urbinate nota intorno all’ * Avviso del 15 settembre 1590 (loc. cit. 463), che nel conclave si ebbero tanti scartafacci et scritture, che si prevede con grande scompiglio per questa elettione. Cfr. anche * Diaria caerem, di Mu-cantius, Archivio segreto pontificio. 2 Vedi Herre 451. 3 Secondo Fed. Cattaneo nella sua * Relazione del 15 settembre 1590 solo 18, A r c h i v i o Gonzaga in Mantova. 4 Per questo può dire il * Discorso dei cardinali del 1621 nell’A rchivio Boncompagni in Poma, che Montalto abbia in certo modo procurato il Triregno a Urbano VII. Cfr. Maretti, * Conclave (sopra p.'509, n. 3) Biblioteca dei Serviti in Innsbruck; Herre 452. Su la partecipazione dei due Gonzaga riferisce la * Lettera del cardinale ScipioneJGon- zaga del 15 settembre 1590. Archivio Gonzaga in MantoVa. s * a Francisco fratre seniore ex magistris caeremoniarum interrogata* quo nomine vellet nuncupari, respondit renovanda esse nomina antiquorum s. pontiflcum, et sic elegit sibi nomen Urbanum VII, quod nomen cum ipsius pontificis benignitate et natura maxime conveniebat, nani et urbanus erat et de urbe ac urbanitàtis plenus. Ioli. Paulus Mucantius, * Diaria caerem, Archivio segreto pontificio.