Caratteristica di Sisto V.
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   Tutti i cronisti attestano, con quanta facilità Sisto V andasse iti collera e come fosse impetuoso nell’ira, ma aggiungono pure, che altrettanto presto si lasciava calmare. Anche nel resto il suo veemente carattere univa in sè numerosi contrasti. Straordinariamente severo in tutto, in modo speciale nell’amministrazione delle giustizia, era pur facile a commoversi sino alle lacrime. Economico al sommo, si dimostrava invece sempre benefico e spesso molto generoso. Di prudenza non comune, egli sapeva, a seconda che le circostanze l’esigevano, o esser molto benevolo ed incoraggiante,
o	straordinariamente difficile e brusco nelle ripulse.1
Bastiano Torrigiani. Loc. cit. anche una fototipia del busto di Berlino. Ricci (op. cit.) attribuisce il busto di Treia a Tiburzio Vergelli. Delle statue <li Sisto V dopo che è sparita quella del Landini esistente nel palazzo dei conservatori, ne esiste un’altra a Grottariimare con l’iscrizione « Sixto V P. 0. M. civi munificentissimo » (v. G. Speranza, Guida di Grottammare, Ripatransone 1889). Certo un’ opera di Tiburzio Vergelli è la statua in bronzo di Sisto V nella piazza di Camerino (v. M. Santoni, Sisto V e la sua statua a Camerino, 1904, 31905) ; essa è riprodotta in Ricci op. cit., 164. Ibidem la statua in bronzo di Sisto V avanti la cattedrale di Loreto, compiuta nel 1589 da Ant. Bernardino Calcagni (v. Pauri op. cit., 46 ; cfr. Muntz III, 244). Il carattere di Sisto V è meglio espresso in una quarta statua in bronzo che trovasi in Fermo posta nella facciata del palazzo comunale sopra l’ingresso e che devesi ad Accursio Baldi (cfr. Gaetano de Minicis, Statua di Sisto V nel prospetto del Palazzo eom. di Fermo, in L'Album VII, Roma 1841, 167 s., 171, e G. Cicconi, Sisto V
e,	Fermo 49 s., con illustrazione) ; una tale anche in Pistolesi, Album 85. La statua in bronzo in Campidoglio, la cui erezione fu decisa fin dal 1585 (VI Cai. Dee. e 3 Non. Dee. ; v. * Cod. G. Ili, 78, p. 239 della B i b 1. C h i g i) è opera di Taddeo Landini (v. Rodocanachi, Capitole 112) ; ne esiste un disegno che possiede Paolo Gaffuri in Bergamo (v. Ricci op. cit., 172 ; cfr. anche Pistolesi op. cit. e particolarmente Steinmann, Die Statuen der Papste auf dem Kapitol, Rom 1924, 12 s.). L’iscrizione in Forcella I, n. 64. La statua era dorata ; essa fu distrutta durante la rivoluzione francese. Pertanto esiste ancora in Roma solo una statua contemporanea del grande papa, quella sul suo ipogeo nella Cappella Sistina in S. Maria Maggiore, un’opera documentalmente sicura del Valsoldo (cfr. Bertolotti, Art. Lomb. 1,222, Sobotka loc. cit. 265), che però è superata di molto dalla statua di Fermo. In Ricci loc. cit. non è menzionata la statua eretta al papa in Perugia nel 1591 dal Cardinal D. Pinelli, opera del perugino Vincenzo Martelli, purtroppo anch’essa distrutta nel 1798 (v. A. Rossi, La piazza del Sopramuro in Perugia, Perugia 1887, 37). — Dei ritratti di Sisto V in incisione in rame (cfr. Ditu-gulin, Allgem, Porträt-Katalog, Leipzig 1860, n. 19, 650 s., e Portrait Index, ed. bv W. Coolidge Lane and Nina E. Browne, Washington 1906, 1348 ; v. anche di C. Lang il catalogo dei Ritratti ital. d. Raccolta Cicognara-Morino 186) i migliori sono quelli di Ambrogio Brambilla (v. Thieme IV, 520) e di Nikolaus van Aelst (Romae 1590). In questi fogli sono raffigurate anche le principali costruzioni del papa. Sul privilegio dato da Sisto V all’incisore Nie. van Aelst v. Hensen Medeelingen van hat Nederl Insti, Roma 1922 — • Su le medaglie di Sisto V. delle quali, molte ridanno i suoi lineamenti molto idealizzati, cfr. oltre l’opera di Bonanni, Armand I, 169. II, 268, 332, III, 333, Martinori 38 e F. Pistolesi in Arte e Storia XXX, 4, (1911).
    1	Cfr. L. Priuli 304 s., Gritti 340 e le indicazioni presso IK'bner I, 224. Della munificenza e liberalità di Sisto V tratta con particolarità speciale