492 Sisto Y. 1585-1590 — Libro 1 - Capitolo Vili. di possesso del Laterano, la processione giubilare dall’Araeoeli a S. Maria Maggiore all’aprirsi del suo governo, il trasporto della salma di Pio Y. Non mancano naturalmente un’allegoria relativa alla punizione dei banditi e le grandi galere costruite per la sicurezza delle coste. Di speciale interesse è la scena del Possesso, che mostra il papa sulla bianca chinea seguito dai due principi giapponesi : vi si vede lo stato d’allora del Campidoglio e quello del Laterano prima delle grandi trasformazioni di Sisto Y. Molto pregevole è anche la scena dell’incoronazione per la cognizione della nuova fabbrica di S. Pietro, che allora superava già di molto l’antica basilica, sebbene la cupola fosse appena compiuta a metà. Due affreschi celebrano le cure del papa per approvvigionare Roma e per stabilire la disciplina dei costumi nell’Eterna Città. Oltremodo preziose sono le rappresentazioni delle imprese edilizie del pontefice. In esse compaiono molti monumenti e parti della città nella loro figura primiera, tanto pittoresca oltre l’ordinario, vivificata da scene della vita che si svolge nelle vie. Così negli affreschi dedicati agli obelischi scorgesi l’antica condizione delle piazze avanti S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Maria del Popolo e S. Giovanni Laterano. Nello sfondo del quadro che rappresenta Piazza Colonna1 si vede una parte considerevole della città di quel tempo. Seguono quindi le colonne di Traiano e Marco Aurelio decorate con le statue dei principi degli apostoli con le case che allora le circondavano, l’ospizio per i poveri, la fontana Felice e la cappella del presepio. Una pittoresca pianta della Roma di Sisto V offre un’immagine sensibile delle nuove strade costruite. Interessanti anche per la topografia di Roma sono quadri di questo genere: di S. Girolamo e della Scala Santa, dell’ospizio per i poveri, dei colossi al Quirinale, della fontana presso il Campidoglio. Altri affreschi si riferiscono alla decorazione di Loreto e Montalto, al nuovo acquedotto presso Civitavecchia, al prosciugamento delle paludi Pontine, al tesoro di Castel S. Angelo. Una speciale, notevole pittura, con caratteristica iscrizione,2 è dedicata alla traslazione degli obelischi. Un’altra, direttamente in faccia a quest’ultima, fa vedere la cupola di S. Pietro nel suo completamento secondo il progetto di Michelangelo.3 Due affreschi 1 Vedi Pastor, Borri zu Ende der Benaiss. Fig. 82. 2 Saxa agit Ainphion, Thobana ut Moeuia condat. Sixtus et immensae pondera molis agit. Saxa trabunt ambo longe diversa sed arte, Haee trahit Ainphion, Sixtus et arte trahit. At tantum exsuperat Direaeum Amphiona Sixtus. Quantum liic exsuperat eaetera saxa lapis. Presso Fontana I, 83. 3 Vedi Pastor, Sisto V, tav. 29. Intorno alla rappresentazione di S. Pietro sulla medaglia per l’inalzamento dell’obelisco vaticano v. Frey, nichelati-gelostudien, Vienna 1920, 119.