Relazione di Sisto V con i Gesuiti. 109 tificazione. Dopo che fu finito, volle che ne fossero portati i resti mortali in S. Maria Maggiore. 1 Due anni dopo la morte di Fra Felice, venne in Roma un altro cappuccino, cui fu tributata una pari venerazione, Giuseppe da Leonessa nato nel 1556. Già da novizio egli era esempio di un perfetto religioso ; i suoi superiori l’avevano inviato nel 1587 a Pera, dove l’anno avanti i Gesuiti, che fungevano da missionari, erano stati rapiti dalla peste. Assieme a due confratelli di religione, instancabilmente operoso per il bene spirituale dei cattolici che vivevano fra i maomettani, e dei greci scismatici, non chè per quello dei numerosi prigionieri, Giuseppe da Leonessa, dietro l’esempio di S. Francesco, concepì l’ardito disegno, di convertire il sultano. Ma preso dalle guardie del Gran turco fu condannato ad una morte lenta e straziante, : per tre giorni egli restò appeso ad una trave, con la mano sinistra e il piede destro fissatovi con chiodi. Miracolosamente liberato ritornò nella sua patria con il merito del martirio, che senza sua colpa non fu consumato. Sisto V lo accolse con gioia come confessore del nome di Gesù. Per altri venti anni Giuseppe da Leonessa svolse una vera attività apostolica nell’Umbria come predicatore di penitenza. A lui pure vennero attribuiti i doni della profezia e della guarigione degli infermi. Verso la fine della sua vita assalito da un orribile cancro, dovette sottomettersi ad una duplice operazione. Quando gli fu proposto di farsi legare fortemente disse egli accennando al Crocifisso : « Questi è il più forte di tutti i legami ; egli certo mi terrà immobile meglio di una corda ». Morì, come aveva predetto, il 4 febbraio 1612. 2 La relazione di Sisto V con i Gesuiti richiede una più minuta esposizione. Per la Compagnia di Gesù cominciò sotto di lui un tempo di agitazione in cui le idee del fondatore dovettero difendersi anche dall’opposizione ed ostilità proveniente dall’interno stesso dell’ordine. L’istituzione del Loiola nel campo della vita regolare significava assolutamente una innovazione. Nel tracciare la regola per Ignazio non fu mai decisiva la consuetudine, ma ognora solo il riguardo al suo scopo, allo scopo cioè di mettere a disposizione della 1 Vedi la * Relazione di Malegnani del 24 giugno 1587, ibid. Cfr. pure 1’* Avviso del 20 agosto 1588, Urb. 1056, Biblioteca Vaticana, e San tori, Autobiografia XIII, 178. La beatificazione di Felice non avvenne che nel 1625, la sua solenne canonizzazione nel 1712 per parte di Clemente XI. La sua salma è deposta nella Chiesa dei Cappuccini in Roma, S. Maria della Concezione, dal lato sinistro nella quarta cappella. 2 Giuseppe da Leonessa è stato beatificato nel 1737 e da Benedetto XIV canonizzato nel 1746. Cfr. a suo riguardo Lechner, Leben der Heiligen aus dem Kapuzinerorden I, Monaco 1863, 81 ss. ; Igl, Geist des hl. Franziskus Seraph. II, Augusta 1879, 175 s.; Freiburger Kirchenlexikon VI2, 1869 s.