Sisto V e i Cappuccini. 107 il 18 marzo 1586, dicesi che, fra le opere della carità cristiana nessuna è più gradita al Redentore divino dell’assistenza dei poveri ed abbandonati infermi degli ospedali, e che Camillo e i suoi compagni, si erano dedicati a tale compito con quella premura e carità, che solo una madre sa prodigare al suo proprio figlio. Poiché i summentovati, volevano condurre una Aita comune nella povertà, castità ed ubbidienza, senza obbligarsi con un voto, per servire Dio e gli infermi, il papa approva e conferma la loro società, sotto il nome di « Congregazione per l’assistenza degli infermi » egli permette loro di raccogliere elemosine in Roma, e qualora siano approvati dal cardinal vicario, di ascoltare le confessioni degli ammalati negli ospedali. 1 II 26 giugno dello stesso anno il papa permise ancora agli ascritti di portare sul mantello una croce di colore rosso. Dopoché Camillo fu eletto a pieni voti capo della congregazione, egli ottenne per la mediazione di Felice Colonna un fabbricato più grande presso la Chiesa della Maddalena, 2 che è restata la casa madre della congregazione. In Napoli, dove Camillo fondò nel 1588 un’altra casa, la sua società subì la prova del fuoco, essendo ivi scoppiata nello stesso anno ' la peste.3 Ancor più dovettero fare i padri della buona morte negli anni successivi alla morte di Sisto V nei quali Roma fu visitata dal terribile morbo. Così si comprende, che più tardi Camillo de Lellis sia stato venerato assieme a Filippo Neri come il protettore di Roma. Se anche il tentativo di Sisto V di compiere una unione fra i Francescani-Osservanti e i Cappuccini assieme ai restanti rami riformati dell’ordine, naufragò 4 come un giorno i tentativi fatti a tal uopo da Pio V, pure il papa restò molto propenso ai Cappuccini. 5 Accanto alle altre ottime qualità caratteristiche di questi amici del popolo, egli a prezza va apertamente in modo speciale, che i loro teologi quasi sempre seguissero la dottrina di S. Bonaventura. 6 Fra i molti santi uomini, che allora presentava l’ordine cappuccino, 7 tre si distinguevano particolarmente : Girolamo 1 Vedi Bull. Vili, 669 s. 2 Cfr. Amici, Mem. stor. 213. 3 Cfr. F. Ckva-Grimaldi, Della città di Napoli, Napoli 1857. 4 Vedi IIolzapfel 311. Un * Attrito del Io marzo 1586 riferisce come fu temuta questa unione. Urb. 1054, Biblioteca Vaticana. 6 Intorno alle relazioni di Sisto V coi Cappuccini cfr. oltre Boveiiius II, 949 s. ancora Bull. Caputíc. II, 286, 337 s. 367, III, 117 s. Intorno al grande aumento dei membri dell’Ordine dei Cappuccini, cfr. la lettera del 27 maggio 1587 nelle Lettere di B. Baldi, Parma 1873, 40. “ Vedi Freiburger Kirchenlexikon VII2, 130. Intorno alla Summa ad mente rii s. Bonaventurae del Cappuccino Petrus Trigosus (I, Romae 1593) v. Hurter, Nomenclátor I. 46 s. 7 Cfr. Boverius II, e seguito.