Sisto V intorno al contegno di Enrico III di Francia. 231 in Francia a mano armata. Nella sua risposta Sisto V lodò lo zelo del re di Spagna per la Santa religione, ma all’ambasciatore spa-«inuolo questa lode parve molto fredda. Egli diventò più diffidente che mai.1 II suo sospetto contro il papa era però assolutamente infondato. Di fatto Sisto Y non aveva ancora presa alcuna risoluzione. 2 Alla fine di gennaio il papa si espresse molto francamente con Gritti. In questo colloquio manifestò già il timore, che Enrico III fosse per subire la sorte dei Guise. Si lamentò di nuovo amaramente dell’affermazione del re, di aver cioè seguito nell’uccisione dei Guise un consiglio del papa. Non siamo noi, osservò egli, che infrangiamo la forma legale. Uccidere senza sentenza non è giustizia ma vendetta. Se il re ha agito per vendetta, in tal caso lo raggiungerà il castigo di Dio. Se egli ha esercitato il suo diritto : dove sono gli atti del processo l’accusa e gli scritti in difesa ? Si crede Enrico autorizzato ad essere giudice degli ecclesiastici ? vuò egli esser re e papa ? Questa sarebbe eresia. Noi abbiamo fatto per lui tutto quello, che ci ha chiesto. Dopo la nostra ascesa al trono venne in Eoma il duca di Nevers, per ottenere la nostra adesione alla lega. Dio voglia perdonare ai suoi autori : papa Gregorio, Galli e Pellevè. Il re conosce la nostra risposta. Noi dicemmo : dei sudditi non devono sollevarsi contro il loro sovrano, se il re è trascurato nel combattere gli eretici, non è loro compito, dettar legge a lui. Spetta a noi e non ad essi ammonirlo. Egli voleva vendere beni ecclesiastici, noi gliene abbiamo data facoltà; volle un cardinale ; noi gli abbiamo accondisceso ; un nunzio ed egli, lo ebbe ; un Cardinal legato, l’abbiamo accontentato anche qui, sorvolando su le norme consuete. Lo abbiamo appagato in tutto e per tutto. Yoi conoscete, così concluse il papa, la storia di Faraone. Egli aveva stancata la pazienza di Dio. Allorché vide il popolo di Israele incamminato nei flutti, mentre egli stesso si trovava in fondo al mare esclamò : Qui c’è il dito di Dio (Digitus Dei est hic). E di fatto ciò che avviene in Francia, è il dito di Dio ». * Nel frattempo Enrico III si lusingava colla speranza, di poter comporre la complicazione provocata dall’uccisione dei Giuse in modo soddisfacente. Ingannato da Vivonne e Joveuse, egli s’attendeva, qualora resistesse, di intimorire il papa talmente che Sua Santità gli andrebbe con la berretta in mano ». 4 Quest’in- 1 Vedi le relazioni di Olivares presso Hübner II, 221-223, III, 284, s. a Cfr. la relazione estense presso Kicci, Silìngardi I, 104. 3 Vedi la relazione di Gritti del 28 gennaio 1589 presso Hübner II, 223, s, ili, 291 s. 4 « S. S» gli andarebbe con la berretta in mano». Le relazioni dei rappresentanti francesi caddero nelle mani di Sisto V., v. la lettera di Alberto Ba-•doer del 17 giugno 1589 presso Hübner II, 231.