474 Sisto V. 1585-1590 — Libro I - Capitolo Vili. La nuova fabbrica fu ordinata da Sisto V subito dopo la sua elezione e motivata col dire essere cosa indegna che il vescovo non avesse alcuna abitazione conveniente presso la sua cattedrale. I lavori erano in pieno corso nel giugno 1585.1 Fu terminata dapprima la loggia della benedizione, da dove Sisto Y nella Pasqua del 1587 benedì il popolo, sebbene non ne fosse compiuta la de corazione pittorica.® Nel maggio 1587 il numero degli operai per il nuovo palazzo fu raddoppiato.3 La mancanza di riguardo, colla quale nella demolizione dell’antico patriarchio si procedette contro i più pregevoli monumenti dell’antichità, è sommamente da deplorarsi.4 Quando si stava per mettere mano all’abbattimento della cappella della Croce eretta da Ilaro papa (461-468) presso il battistero, il capitolo lateranense elevò protesta, ma invano.6 L’oratorio ornato di magnifici mosaici, ma veramente di già danneggiato, ostacolava la nuova via verso S. Paolo e fu sacrificato come gli ora-torii, che dovevano la loro origine ai papi Silvestro I, Teodoro I e Adriano 1.6 Fu una fortuna che Sisto V mettesse a contribu- tanto vecchie che più tosto erano occasione agli impi che senza rispetto alcuno entrano le case di Dio di far male. (Ottob. 568, Bibliotea Vaticana). Anche Guido Gualterius non ha nessuna parola di rimpianto nelle sue * Ephe-merides (p. 127’’ .Biblioteca Vittorio Emanuele in Roma, v. Appendice un. 76-82, 3) per la demolizione dell’Aula del Concilio dell’anticp palazzo del Laterano. Ma che anch’egli come tanti altri sentisse l’errore, d’una tale distruzione, risulta dall’espressione di Guido Gualterius, nella Vita Sixti V, intorno al dispiacere generale che procurò la distruzione dell’oratorio di S. Croce, riferita da Ranke (III 8 75 *) e dalla relazione di Ugonio. Vedi Wilpert,, Die röm. Mosaiken w. Malereien II, Fribugro 1917, 727. 1 Vedi nell’Appendice n. 4 1’*Avviso dell’8 giugno 1585, Biblioteca Vaticana, e quello del 28 giugno 1585 presso Orbaan Avvisi 283. 2 Vedi la * Relazione di Malegnani del 1° aprile 1587, Archivio Gon zaga in Mantova. Una descrizione delle pitture è data da Fontana (I, 46). Cfr. S. Ortolani, 8. Giovanni in Laterano, Roma, 1925, 100. 3 Vedi nell’Appendice li. 26 1’* Avviso del 13 maggio 1587, Biblioteca Vaticana. 4 Cfr. le dure espressioni di Roiiault (273 s.) e Lauer (319 s.). Presso Lauer (643s,) anche i conti dei lavori di demolizione. V. Vannutelli (Mem■ sacre Lateranesi, Roma 1900, 46) cerca di scusare Sisto V, poiché il vecchio palazzo era ridotto una rovina, che non si poteva più salvare. 5 Vedi nell’Appendice n. 25 1’* Avviso del 9 maggio 1587, Biblioteca. V a t i c a n a. Intorno all’oratorio lateranense di S. Croce v. Grisar nell. Oiv. Catt. 1895, III, 727 s. e Gesch. Roms I, 333 s., Cfr. Egger, Verzeichnis der Sammlung architékt. Zeichnungen der Hofbibl. I, Vienna 1903, 36. 6 Vedi Stevenson 25; Lanciani IV, 140. Ibid. 139 s. intorno alle monete d’oro trovate nelle fondamenta del patriarchio. Cfr. anche la * Relazione di Malegnani del 27 giugno 1587 (Archivio Gonzaga in Mantova) alla quale si riferisce la Bolla del 1° dicembre 1587 (Bull. Vili, 966 s.). 11 papa regalò una delle monete al numismatico bolognese Tommaso Cospi, che la legò alla Chiesa di S. Petronio, ove esiste tuttora; v. A. Gatti, Catalogo dei Museo di 8. Petronio, Bologna 1893, 36.