La bolla su la Volgata non fu pubblicata. 161 •alla pubblicazione, che poi per un motivo qualsiasi non aveva più luogo. 1 Un altro contemporaneo competente su l’uso giuridico, il teologo moralista Azor, ugualmente professore al collegio romano, dice espressamente, che questo caso si era verificato colla bolla sistina.2 L’indicazione su la pubblicazione dovette appunto venir messsa nella bolla già in precedenza, perchè nella bibbia sistina avrebbe dovuto venir stampata. Nel 1610 dietro suggerimento del professore di Teologia Adamo Tanner di Ingolstadt, a mezzo del generale dei gesuiti Aquaviva fu iniziata un’ indagine su la questione della pubblicazione. TI risultato fu, che la bolla su la Volgata non può essere giudicata come bolla pubblicata in modo giuridicamente valido, poiché nei registri non si trova menzione della pubblicazione. Il Bellarminio, più tardi cardinale, che nel tempo, in cui Sisto Y pubblicava la sua bibbia, non era in Roma, al suo ritorno nel novembre 1590 apprese da molti cardinali, che la pubblicazione con tutta certezza non aveva avuto luogo. Paolo V confermò nel 1610 questa informazione al gesuita Alber, allorché questi comunicò il risultato dell’inchiesta romana.3 Se Sisto Y rinunziò a pubblicare la sua bolla su la Volgata e quindi a presentare il suo lavoro come perfetto nel suo modo, ed unicamente valido, non ne segue da ciò ancora che egli dovesse 1 « Accidit interdum, ut in legibus et in bullis impressi» dicatur Publi-■catae tali die’, et tamen nunquam solemniter fuerint promulgaiae, nec tunc vim legis habebunt » (In 1. 2. S. Thomae tom. II, disp. 155, c. 2, n. 15, Anversa 1621, 62). 2 Vedi n. 3. 3 Risposta dell’assistente tedesco del Generale dell’Ordine F. Alber a Tanner : « Circa Biblia Sixstina post diligente« inquisitionem et discussione?.! hanc denique responsionem dederunt ii, qui huic rei incumbebant... : Certum est, Bullam de iis Bibliis non fuisse promulgatam, cuius rei certis-simum indicium est, iu Registro (della Cancelleria Apostolica) huiusmodi promulgationem non reperiri ; et III. Card. Bellarminus testatur se, cum ex Gallia rediisset (november 1590), a pluribus Cardinalibus audivisse, Bullam illam non fuisse promulgatam et id quidem illi se certissime scire affir-mabant... Sciat praeterea R. V. baec eadem ex SS. Domino Nostro (Paolo V) habita fuisse... Respondit publico P. Azor Bullam ipsam non fuisse publi-eatam, quamvis in impressione (una copia speciale della bolla) legeretur subscriptio cursorum : nam hoc factum fuisse per anticipationem typo-graphi, ita iubente Pontifìce, ne impressio tardaretur. Huius rei testis est P. Andreas Eudaemon Ioannes, qui tunc aderat disputationi »X(Tanner, Theol. schol. tom. Ili, disp. 1, q. 4, dub. 6, n. 265). Come dimostrano le parole di Tanner estratti della bolla colla nota della pubblicazione erano note agli antichi teologi e se ne tenne conto nel loro esame intorno alla questione. Cfr. Nisius nella Zeitschr. f. Eath. Theol. 1912, 20 ss. ; 1914, 203 ss. Intorno all’espressione , Constitutione iam edita ’ nei brevi di dedica ai Prin -cipi v. Nisius, loc. cit., 1913, 706 ss. ; 1914, 206 s. ; Kneleer, ibid. 1923, 604. • Intorno all’esemplare in stampa della bolla nel voi. 22 delle Lettere ai Prìncipi, che non può essere considerato come compenso per la mancante nota della registrazione della bolla originale v. Nisius 1914, 224 s. ; Kneller, ibid. 1923, 601. Pàstor, Storia dei Papi, X- 11