Opera restauratrice di A. Jerin, vescovo di Breslavia. 337 zio tii esistenti Bonhomini era pur contento, che a Brema a successore dell’arcivescovo Enrico fosse stato eletto « il giovane duca Giovanni Adolfo » un membro della casa Holstein-Gottorp, «he si trovava in buona relazione con il re di Spagna e con il suo governatore dei Paesi Bassi, il quale era bensì protestante, ma era giudicato uomo retto e pacifico. L’obbligo di chiedere la conferma pontificia per il suo figlio, fu riconosciuto dal duca Adolfo di Holstein; egh per ciò si rivolse alla mediazione di Guglielmo di Baviera. Da Roma gli fu risposto, che volesse indurre il duca di Holstein ad inviare il suo figlio, prima a Ingolstadt e più tardi a Roma. Di tale progetto non se ne fece nulla, ■e Brema rimase perduta per la Chiesa.1 Nel 1585, la morte di Martino von Gerstmann aveva portato pure la vacanza di un altro vescovado, quella della grande diocesi di Breslavia. La sua provisione anche qui significò ugual mente un successo della restaurazione cattolica. Il 1° luglio 1585 fu eletto il proposto della cattedrale, Andrea von Jerin, protetto da Malaspina, e che aveva avuto nel collegio Germanico in Roma una ottima formazione, e veniva annoverato fra i più distinti ecclesiastici deha Germania orientale.2 Le grandi speranze, ■che il nunzio riponeva in lui, ebbero il loro pieno avveramento. Esempio di tutte le virtù, Jerin attese con sommo zelo aha diffusione della fede, alla distruzione dell’eresia, come pure alla restaurazione della disciplina e del culto cattohco nella sua diocesi.3 Non ostante la fervorosa attività restauratrice del suo predecessore pure regnavano ivi tuttora condizioni molto spiacevoli. Jerin -cercò sopra tutto di preparare un migliore avvenire rialzando l’istruzione cattohca. La fondazione di un collegio di Gesuiti chiamati a Breslavia dal suo predecessore non riuscì neppure a lui;4 al contrario egh ampliò il seminario per i chierici in Neisse, e fondò con mezzi propri nella menzionata città un collegio per i giovani dell’aristocrazia, per provvedere aha mancanza di impiegati superiori cattolici. La Congregazione del Conciho ne fece giustamente al zelante vescovo le massime lodi.5 Mentre Malaspina vedeva la restaurazione cattolica radicarsi sicura in Breslavia, Münster e Paderborna, con amarezza dovette constatare che i suoi sforzi per il mantenimento delle 1 Vedi Ehses-Meister I, 81, 114; Lossen II, 593; Schmidlin 595. 2 Vedi Reichenberger I, 113, 122, 132, 135. 3 Cfr. Jungnitz, Die Breslauer Germaniker 10, 13, 15; Schmidlin, Re-«taurationstätigkeit der Breslauer Fürstbischöfe 12 s., Kirchl. Zustände 533; . Naegele, A. v. Jerin, nel Katholik XCI (1911) 23 ss., 110 ss., 280 ss., 358 ss. {edizione separata ed ampliata, Magonza 1911). 4 Vedi Jungnitz, Gerstmann 210, 285 s.; Zeitschr. f. Gesch. Schlesiens XVIII, 68 s.; Duhr I, 170 s. 5 Vedi Schmidlin, Kirchl. Zustände 534 s.; Xaegele loc. cit. 122 s. Pastor, Siaria dei Papi, X. 22